Decreto sicurezza, la Consulta boccia il ricorso della Toscana

Per la Corte Costituzionale le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato. Rossi: "Perso solo il primo tempo". La Regione farà la sua legge sull'accoglienza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2019 01:35
Decreto sicurezza, la Consulta boccia il ricorso della Toscana

La Corte costituzionale si è riunita in camera di consiglio per esaminare i ricorsi delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che hanno impugnato numerose disposizioni del "Decreto sicurezza", lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze. La Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato in materia di asilo, immigrazione, condizione giuridica dello straniero e anagrafi (articolo 117, secondo comma, lettere a, b, i, della Costituzione), senza che vi sia stata incidenza diretta o indiretta sulle competenze regionali.

Di conseguenza, la Corte ha giudicato inammissibili i ricorsi promossi dalle Regioni. Resta impregiudicata ogni valutazione sulla legittimità costituzionale dei contenuti delle norme impugnate.

La Corte Costituzionale ha altresì ritenuto che sia stata violata l'autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province. Pertanto, ha accolto le censure sull'articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di tali enti. I prefetti, insomma, non possono sostituirsi ai sindaci.

"Abbiamo già in discussione in Consiglio regionale della Toscana una proposta di legge presentata dalla Giunta che individua le modalità generali di erogazione dei servizi per garantire livelli minimi di dignità umana a tutti. Li abbiamo chiamati diritti samaritani". Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, annunciando un'accelerazione nell'iter dell'approvazione della proposta di legge sull'accoglienza subito dopo aver appreso la notizia della bocciatura da parte della Consulta dei ricorsi promossi da alcune Giunte regionali, Toscana in primis, contro il decreto Sicurezza. "La legge sarà presto approvata - prosegue il governatore - e domani con il capogruppo del Pd, Leonardo Marras, terremo una conferenza stampa per spiegarne i contenuti di fondo. Sfidiamo il governo a ricorrere, se vorrà, contro questa legge, convinti della legittimità costituzionale di ciò che andiamo sostenendo".

Quanto alla pronuncia sfavorevole della Corte costituzionale che ha dichiarato inammissibili le doglianze della Toscana e delle altre Regioni, Rossi prende atto ma avverte: "Si tratta soltanto del primo tempo della battaglia che abbiamo intenzione di combattere contro chi, come il ministro Salvini, calpesta i diritti umani più elementari".

In evidenza