Decreto Salvini, nuove norme su sicurezza e immigrazione: le reazioni in Toscana

Norme più stringenti su migrazione ed occupazione immobiliare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2018 16:55
Decreto Salvini, nuove norme su sicurezza e immigrazione: le reazioni in Toscana

 Il Consiglio dei ministri approva il Decreto Salvini che contiene nuove norme sulla sicurezza e sull'immigrazione.Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, affida il suo messaggio a Facebook "Un passo in avanti per rendere l'Italia più sicura"."Più che un decreto per la sicurezza quello varato oggi dal Consiglio dei Ministri è un testo sull'immigrazione. La logica è sempre la stessa: più slogan e meno fatti, anzi fatti zero. Una nuova arma di distrazione di massa non solo perché rischia di produrre effetti opposti a quelli desiderati, ma soprattutto perché elide il nodo vero cioè quello degli investimenti per nuovi agenti e per assicurare sempre e comunque la certezza della pena, cioè sugli unici strumenti che effettivamente garantiscono più sicurezza" il giudizio Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino, sul decreto approvato oggi dal Governo. "A Firenze come ha dovuto ammettere lo stesso sottosegretario del ministero dell'Interno dopo la nostra interrogazione - spiega Toccafondi - mancano almeno 250 agenti fra personale dei carabinieri e della Guardia di Finanza.

Una carenza di organico che si fa sentire quotidianamente. Eppure nel decreto non c'è una riga su questo nonostante che il ministro Salvini in più di un'occasione avesse promesso che avrebbe stanziato le risorse necessarie per nuove assunzioni". "Per garantire ai cittadini più sicurezza - aggiunge il parlamentare di Civica popolare - serve più personale in divisa per le strade delle nostre città e più certezza della pena affinché chi spaccia o ruba sappia che il suo destino non è l'impunità come accade troppo spesso oggi.

E servono anche centri di identificazione e rimpatrio efficienti e diffusi almeno in ogni Regione. Anche in Toscana dove stiamo pagando ancora oggi i no di questi 20 anni fa. La sinistra su questo deve fare mea culpa e prendere una decisione". "Con gli slogan magari si fanno bei tweet o post su Facebook ma si governa poco e male" conclude Toccafondi.

Intanto nel capoluogo il dibattito a Palazzo Vecchio è sui Centri per il rimpatrio. "Ci aspettavamo, interrogando oggi la giunta sulla realizzazione di un CPR a Firenze, di poter ascoltare quantomeno di un'idea sul luogo prescelto per la struttura, e invece l'assessore Funaro si è limitata a ribadire la disponibilità di Firenze che però deve attendere la richiesta dal Ministero dell'Interno. Sindaco e giunta PD lanciano il sasso e nascondono la mano?" dichiara Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio. "Avevamo apprezzato le parole di Nardella, dopo che il ministro Salvini aveva rilanciato la richiesta alle regioni per la realizzazione di centri per il rimpatrio, ma dobbiamo ammettere oggi la nostra delusione – aggiunge Cellai –.

Aspettiamo un'indicazione da parte di Nardella. I fiorentini non sono nati ieri e sanno distinguere la volontà di fare le cose dalla mera propaganda". 

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