Crisi: tante vertenze aperte nel territorio

Cassa integrazione in crescita, la straordinaria di oltre il 37%. Boom di domande, fino a 15 a settimana: si tratta di imprese con 30-40 dipendenti. Lavoratori in attesa da 9 mesi di ricevere il contributo ministeriale per il contratto di solidarietà. Trw: scongiurare ipotesi chiusura. Patronati: incontro con i parlamentari fiorentini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2014 18:14
Crisi: tante vertenze aperte nel territorio

Firenze- I dati della cassa integrazione, al 30 settembre 2014 in Toscana, certificano il perdurare di una crisi economica molto preoccupante. Oltre all’aumento complessivo del 10,1% impressiona la crescita esponenziale della Cassa straordinaria per crisi più strutturali, che cresce di oltre 37 punti percentuali. In questo ambito il territorio più in sofferenza si conferma Livorno con un + 91,43%, Firenze è al +29% e tra i settori spiccano il metalmeccanico con un +72% ed il commercio con un +28%. In considerazione dello scarto temporale tra presentazioni delle domande ed approvazione delle stesse, dall’osservatorio sindacale, sulla base delle domande pervenute negli ultimi due mesi a colpi di 10-15 a settimana (un vero e proprio stillicidio di imprese da 30, 40 o 50 dipendenti che raramente raggiungono l’onore delle cronache ma che sommate fanno migliaia di dipendenti), la situazione mostra una tendenza ad aggravarsi. Secondo Daniele Quiriconi, della segreteria della CGIL Toscana, “questa situazione, in linea col dato nazionale, dimostra come sia sbagliato in radice intervenire con un riordino degli ammortizzatori che preveda una riduzione della copertura temporale, come paventato dalla discussione nazionale in Parlamento.

Peraltro, senza un adeguamento dei fondi per la Cassa integrazione ed i contratti di solidarietà, il rischio di un disastro sociale più che un’ipotesi è una certezza” .

La Fillea CGIL di Firenze denuncia la situazione paradossale in cui si trovano i 6 dipendenti della ditta LA LINEA LEGNO Srl sita in località La Ginestra Fiorentina, nel Comune di Lastra a Signa. “A gennaio 2014, dice Alessandro Lippi della Fillea CGIL, con l'azienda e l'associazione industriale di Firenze e causa della crisi di settore, ma con l'intento condiviso di salvaguardare tutti i posti di lavoro, abbiamo stipulato un contratto di solidarietà di tipo B, ossia quello per le aziende sotto i 15 dipendenti.” Questo ammortizzatore sociale, oltre che a tutela dell'occupazione, prevede un contributo da parte dello stato da suddividersi in parti uguali fra azienda e lavoratori e un'integrazione al reddito, una volta approvato il CDS, da parte della Regione Toscana.

A distanza di 9 mesi nessuno ha ricevuto nemmeno un € dei contributi sopra richiamati e a fronte dei continui solleciti da parte della Fillea CGIL, il Ministero con risposta del 29 di Settembre, dichiara esauriti i fondi stanziati per il 2014, perché utilizzati a copertura del 2013. “E' una vergogna, dice ancora Alessandro Lippi, il Governo dice di voler allargare a tutti gli ammortizzatori sociali, ma poi se non ci mette le risorse, esattamente come denuncia da tempo la CGIL, rimangono solo sulla carta e le persone ne pagano le conseguenze, a volte anche in maniera drammatica. Una ragione in più per aderire allo sciopero del 5 dicembre indetto dalla CGIL e a tutte le lotte messe in campo in questi giorni, contro una politica che affama le famiglie e toglie i diritti alle persone.”

"È una storia che si ripete e a cui siamo ormai abituati, ma dobbiamo reagire affinché la Trw di Livorno non chiuda". Questo il commento a caldo del Segretario della Uil Toscana Francesca Cantini sulla lettera che ieri l'azienda ha inviato ai lavoratori in cui annuncia la imminente chiusura. "Un atto grave da parte di un'azienda legata a doppio filo con la storia della città - ha aggiunto Cantini - È importante aprire subito un tavolo per scongiurare la chiusura della Trw, che sarebbe un colpo mortale per un'area industriale come quella livornese che ha subito pesantemente i colpi della crisi". "Chiediamo alla politica di attivarsi subito per mettere in campo ogni sforzo possibile - è l'appello di Cantini - È essenziale mantenere in piedi lo stabilimento e quindi i posti di lavoro".

Approfondimenti

Ed ecco la vicenda degli 80 lavoratori della Tecnol di Barberino. L'azienda, una vera eccellenza italiana, negli anni divenuta leader nella produzione di pistoni e cilindri per moto da corsa, con clienti quali Ducati, Aprilia e Piaggio, ad oggi è fallita. Il 7 novembre scorso si è tenuta l'asta fallimentare che è andata deserta. La curatela ha disposto che per ricalendarizzarne un'altra occorre un'impegnativa scritta che attesti l'interesse di un soggetto a rilevare la Tecnol entro giovedì prossimo, 20 novembre.Sensibilizzare, portare le ragioni della protesta fino al tavolo del governo.

Questo l'obiettivo dell'incontro che si terrà lunedì 17 novembre nella sede Cisl di via Carlo del Prete a Firenze. L'incontro è stato chiesto dai quattro patronati aderenti al Cepa (Centro Patronati) Inca-Cgil, Inas-Cisl, Ital-Uil e Acli per illustrare le ragioni di una mobilitazione nazionale contro la Legge di Stabilità 2015 che di fatto dimezzerà le risorse in favore dei Patronati, strutture che, ad oggi, sono diventati essenziali visto che integrano e spesso sostituiscono i servizi non più erogati dagli enti Previdenziali.

Un presidio fondamentale dei diritti dei cittadini, soprattutto di quelli delle fasce più deboli.

Sono 130 mila i fiorentini che con i tagli previsti dal governo ai Patronati, rischiano di restare senza prestazioni gratuite. Prestazioni che riguardano richieste di pensioni, permessi di soggiorno, invalidità civile, richieste di indennità di disoccupazione e mobilità ecc: 130mila infatti sono le prestazioni che nel corso di tutto il 2013 i Patronati aderenti al CePa (Centro Patronati) Inca-Cgil, Inas-Cisl, Ital-Uil e Acli hanno elaborato e risolto in provincia di Firenze. A questa mole di lavoro va aggiunto anche il servizio di informazione essenziale che viene svolto a migliaia di lavoratori e pensionati senza nessuna forma di rimborso corrisposta dallo Stato. Solo per fare alcuni esempi: al 31 agosto del 2014 sono state presentate 15.133 domande di pensioni a Firenze, di queste oltre l’82% s attraverso i quattro Patronati del Cepa, mentre solo il 17% dei cittadini si è rivolto ad altri canali.

Per quanto riguarda gli immigrati, sono 11 mila le istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno che sono state presentate, sempre a Firenze, dai Patronati Cepa, liberando di fatto le Questure dalle immense code che si verificavano periodicamente agli sportelli. Inoltre il 94% delle persone più in difficoltà, al 31 agosto di quest’anno, si sono rivolte ai Patronati per chiedere l’invalidità civile. Tutta questo lavoro immenso è stato svolto dai 70 dipendenti dei Patronati Cepa in tutta la Provincia di Firenze.

Con un risparmio enorme, ma non quantificabile, da parte dello Stato.

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