Valli Etrusche, appello dei sindaci a non andare nelle seconde case

Covid, lettera aperta di 16 primi cittadini per scongiurare l'aggravarsi dell'emergenza sanitaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2021 16:08
Valli Etrusche, appello dei sindaci a non andare nelle seconde case

“Non venite nelle seconde case: aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti”. E’ questo l’appello dei sindaci dei 16 Comuni della Società della Salute Valli Etrusche della Toscana, che hanno scritto una lettera aperta ai proprietari delle abitazioni per le vacanze nei loro territori: Bibbona, Campiglia Marittima, Casale Marittimo, Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Cecina, Guardastallo, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Piombino, Riparbella, Rosignano, Santa Luce, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto.

“Turismo e accoglienza sono per noi fondamentali - scrivono i sindaci - ma adesso non sono garantibili. Non si tratta di non essere ospitali: facciamo un appello al senso di responsabilità a tutela e salvaguardia della salute di tutti ”.

I sindaci sottolineano che “le strutture sanitarie dedicate al Covid sono vicine alla saturazione, ed è al limite la garanzia di un’adeguata copertura ospedaliera già solo servendo il nostro bacino di utenza; il nostro timore è che il sistema sanitario non regga la pressione”. “Chiediamo un sacrificio piccolo raffrontato alla possibilità di poter fruire del nostro territorio, delle spiagge, delle pinete in piena sicurezza, appena le condizioni lo permetteranno. Attenderemo i cittadini delle seconde case a braccia aperte; ma ora chiediamo un atto di amore e responsabilità”.

Attualmente lo spostamento verso le seconde case può essere esclusivamente individuale e limitato al territorio regionale, con obbligo di rientro in giornata. “Controlleremo il rispetto delle regole - aggiungono i sindaci - e se necessario chiederemo un confronto con le Prefetture di Livorno e Pisa. Ma ciò che vale di più sono i comportamenti individuali”.

“Le valli Etrusche vivono una fase difficile della pandemia - concludono i 16 primi cittadini - aiutiamoci a uscirne prima possibile con il contributo di tutti”.

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