Covid-19: a Pasqua e Pasquetta negozi chiusi

Consentite solo le consegne a domicilio. Capecchi (FdI): “Ennesimo schiaffo dalla Regione”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 15:33
Covid-19: a Pasqua e Pasquetta negozi chiusi

Firenze, 2.04.2021- Generi alimentari, supermercati e tabaccai chiusi nei giorni di Pasqua e Pasquetta, con l'eccezione di farmacie, parafarmacie, rivendite di giornali. Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza per domenica 4 e lunedì 5 aprile 2021.

La scelta deriva dalla necessità di limitare comportamenti ed assembramenti che potrebbero accrescere il rischio di diffusione dell’epidemia da Covid-19, alla luce del numero di contagi ancora alti e della particolarità diffusività delle varianti al momento presenti. Da qui la decisione di chiudere anche i generi alimentari: il fatto di uscire dalle proprie abitazioni per fare acquisti, o anche di consumare in spazi pubblici – si legge nell’ordinanza – potrebbe determinare situazioni tali da pregiudicare le misure invece necessarie per arginare la diffusione della pandemia.

I negozi di generi alimentari e di prima necessità potranno in ogni caso raccogliere ordini online o telefonici e consegnare i prodotti al domicilio del cliente. Sarà vietato farlo presso l’esercizio commerciale. Bar e ristoranti potranno restare aperti per assicurare l'asporto, come previsto dalle disposizioni nazionali per le zone rosse.

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Giani dà il colpo di grazia alle imprese toscane. Ritiri subito l’ordinanza o presenti immediatamente la variazione di bilancio per assicurare un ristoro adeguato a tutte le attività che ha deciso di sacrificare” chiedono il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, il Consigliere regionale Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, ed il Coordinatore regionale Fdi, Fabrizio Rossi.

“A poco più di 24 ore dalla Pasqua, un’ordinanza regionale chiude l’intero comparto del commercio toscano. Decidere, senza alcun preavviso, la totale chiusura, denota un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle aziende commerciali e dei loro clienti. Ancora una volta, all’ultimo minuto, si impongono chiusure a migliaia di attività. Un atteggiamento sempre più folle da parte della Regione! Un’ordinanza che sta facendo vacillare la stessa Giunta Giani, visto che alcuni consiglieri regionali di maggioranza ne hanno chiesto l’immediato ritiro” attaccano Torselli, Fantozzi e Rossi.

“Grandi e piccoli negozi di alimentari, macellerie, gastronomie e rosticcerie, che coi ristoranti impossibilitati a lavorare normalmente erano sotto pressione per le vendite alle famiglie, hanno appreso solo adesso che non potranno lavorare a Pasqua e Pasquetta. Possono però fare le consegne a domicilio, e, quindi, se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute, sono costrette a tempo di record ad organizzare le consegne nelle abitazioni dei clienti” sottolineano gli esponenti Fdi.

“I più penalizzati risultano essere i piccoli negozi, le botteghe di vicinato, che in questa pandemia hanno dimostrato quanto siano importanti. Così come vengono sempre più svantaggiate le partite Iva. Questa schizofrenia deprime sempre di più il commercio al dettaglio, e meno male che la Regione ribadisce quotidianamente di essere dalla parte dei lavoratori e del lavoro!” tuonano Torselli, Fantozzi e Rossi.

“Anche oggi è stata pubblicata l'ennesima ordinanza regionale che entrerà in vigore a distanza di poche ore di preavviso. Questo sistema di decisione e notifica delle nuove misure da dover adottare e osservare comunicate di venerdì per l’indomani è veramente intollerabile. Una mancanza di rispetto per chi ormai da più di anno deve lavorare, quando gli viene permesso, adattandosi a regole sempre diverse”. È il commento del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi “Stavolta con un ennesimo schiaffo di Giani alle innumerevoli attività commerciali che in Toscana, contrariamente a quanto stabilito dal decreto nazionale, dovranno restare chiuse a Pasqua e Pasquetta – sottolinea Capecchi -.

Come se tutto ciò non bastasse alle attività di ristorazione si vieta l'asporto e si consente solo la consegna a domicilio. In questo modo si mettono in crisi gli ordini già ricevuti da ristoranti e rosticcerie e si crea la corsa ai supermercati per fare la spesa”.

“Le aziende sono allo stremo – aggiunge il consigliere di FdI -. Basti pensare che in provincia di Pistoia le attività sono chiuse da ormai cinque settimane. È evidente che a tale situazione straordinaria debbano essere corrisposti aiuti straordinari. Servono al più presto ristori e risorse straordinarie per le province, come Pistoia, in zona rossa da più di un mese, come già richiesto dal sindaco Tomasi. Giani faccia presente la questione al Governo e in Conferenza Stato-Regioni. Altrimenti molte attività saranno condannate a morte certa”.

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