Coronavirus: ancora 30 morti e 6.648 nuovi casi

I vaccini intanto si rivolgono ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Open day dedicati alle donne gravide

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2022 14:05
Coronavirus: ancora 30 morti e 6.648 nuovi casi

In Toscana sono 778.533 i casi di positività al Coronavirus, 6.648 in più rispetto a ieri (3.086 confermati con tampone molecolare e 3.562 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,9% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono del 2,3% e raggiungono quota 646.868 (83,1% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 15.723 tamponi molecolari e 40.475 tamponi antigenici rapidi, di questi l'11,8% è risultato positivo. Sono invece 9.688 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 68,6% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 123.255, -6,2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.391 (15 in meno rispetto a ieri), di cui 91 in terapia intensiva (5 in meno). Si registrano 30 nuovi decessi: 11 uomini e 19 donne con un'età media di 86,4 anni (8 a Firenze, 2 a Prato, 3 a Pistoia, 4 a Massa Carrara, 1 a Lucca, 3 a Pisa, 4 a Livorno, 1 a Arezzo, 4 a Siena).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.L'età media dei 6.648 nuovi positivi odierni è di 38 anni circa (29% ha meno di 20 anni, 22% tra 20 e 39 anni, 31% tra 40 e 59 anni, 13% tra 60 e 79 anni, 5% ha 80 anni o più).Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (3.086 confermati con tampone molecolare e 3.562 da test rapido antigenico).

Sono 232.662 i casi complessivi ad oggi a Firenze (1.716 in più rispetto a ieri), 60.419 a Prato (479 in più), 66.208 a Pistoia (474 in più), 35.678 a Massa Carrara (276 in più), 76.548 a Lucca (774 in più), 89.990 a Pisa (756 in più), 64.132 a Livorno (792 in più), 68.630 ad Arezzo (523 in più), 48.674 a Siena (434 in più), 35.037 a Grosseto (424 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.Sono 2.781 i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 2.486 nella Nord Ovest, 1.381 nella Sud est. La Toscana si trova al 9° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 21.082 casi per 100 mila abitanti (media italiana circa 19.329 per 100 mila, dato di ieri).

Le province di notifica con il tasso più alto sono Firenze con 23.303 casi, Pistoia con 22.811, Prato con 22.777, la più bassa Grosseto con 16.083.

Complessivamente, 121.864 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (8.198 in meno rispetto a ieri, meno 6,3%).Sono 55.589 (1.767 in meno rispetto a ieri, meno 3,1%) le persone, anch'esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 23.823, Nord Ovest 20.032, Sud Est 11.734).

Approfondimenti

Le persone ricoverate oggi sono complessivamente 1.391 (15 in meno rispetto a ieri, meno 1,1%), 91 in terapia intensiva (5 in meno rispetto a ieri, meno 5,2%).

Le persone complessivamente guarite sono 646.868 (14.831 in più rispetto a ieri, più 2,3%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 646.868 (14.831 in più rispetto a ieri, più 2,3%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.Sono 8.410 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 2.664 a Firenze, 712 a Prato, 768 a Pistoia, 587 a Massa Carrara, 806 a Lucca, 869 a Pisa, 578 a Livorno, 606 ad Arezzo, 434 a Siena, 278 a Grosseto, 108 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 227,7 per 100 mila residenti contro il 250,1 della media italiana (11° regione).

Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (309,2), Prato (268,4) e Firenze (266,8), il più basso a Grosseto (127,6).

Arriva a Tavarnelle lHub Mobileper la somministrazione delle prime dosi dei vaccini “Pfizer” agli alunni di età compresa tra i 5-11 anni. Vaccinarsi in fretta e in sicurezza con il camper di “#Giovanisì vaccinano a scuola” che fa tappa nel comune di Barberino Tavarnelle per vaccinare contro il Covid 19 bambini in età pediatrica. Il tour regionale, rivolto ai più piccoli, si fermerà a Tavarnelle nella giornata di giovedì 10 febbraio. Il servizio, promosso dalla Regione Toscana, in collaborazione con la Società della Salute Sud Est, il Comune di Barberino Tavarnelle e l’Istituto comprensivo statale Don Lorenzo Milani, sarà attivo dalle ore 12 alle ore 16 in via Fontazzi, 2 di fronte alla Palestra Galletti, nei pressi del complesso scolastico dell’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani (via Allende, Tavarnelle Val di Pesa).

L'accesso alla vaccinazione presso il camper, un’ambulanza attrezzata, è libero per le prime dosi. Verrà rilasciata la prenotazione per la seconda. La somministrazione della prima dose sarà possibile anche nel caso in cui sia già stata fatta la prenotazione presso altro punto vaccinale.

Al momento della vaccinazione sono necessari tessera sanitaria e documento di identità del minore, carta di identità del genitore presente (nessun altro grado di parentela è ammesso), consenso e scheda anamnesi minori (da compilare per qualsiasi dose), eventuale delega di un genitore, eventuale dichiarazione mono-genitorialità. I documenti sono disponibili on line e sono stati inviati dall’Istituto comprensivo attraverso una comunicazione rivolta alle famiglie interessate.

Il servizio sarà arricchito dalle letture ad alta voce delle volontarie del Gruppo Nati per Leggere di Barberino Tavarnelle.

Per effettuare la prenotazione si richiede di compilare il form e rilasciare la propria disponibilità entro mercoledì 9 febbraio ore 12:00.

“Siamo felici di poter accogliere il camper vaccinale nel nostro territorio – dichiara l’assessora alle Politiche educative Marina Baretta – condividiamo l’obiettivo della Regione Toscana di incrementare la copertura vaccinale nella popolazione scolastica e contrastare la diffusione del contagio, il servizio di prossimità risponde alla necessità di estendere il più possibile la vaccinazione nei più piccoli a fronte della sensibile impennata cui stiamo assistendo da qualche mese”.

“Responsabilità e fiducia sono i termini chiave di questo importante progetto di cui abbiamo chiesto l’attivazione anche nel nostro territorio – dichiara il sindaco David Baroncelli – invitiamo le famiglie ad usufruire dell’opportunità creata dall’hub vaccinale mobile che sarà presente il 10 febbraio a Tavarnelle, vaccinarsi è necessario, un gesto solidale e responsabile, per la tutela della salute nostra e di tutta la comunità”.

Vaccinazioni anti Covid-19 anche nella Montagna pistoiese dove dallo scorso ottobre ha ripreso pienamente l’attività. Il centro vaccinale, allestito al primo piano del presidio integrato ospedale-territorio, di San Marcello-Piteglio offre ben tre sedute settimanali: due al mattino, nei giorni di mercoledì e venerdì per gli adulti, ed una il giovedì pomeriggio riservata ai bambini, quelli tra 5 e gli 11 anni, la fascia d’età indicata per l’immunizzazione.

Anche nel Piot le vaccinazioni pediatriche sono a “misura di bambino” e ai piccoli utenti vengono consegnati anche gli attestati di coraggio ed una piccola leccornia, donata dalla Coop locale.

Il Centro vaccinale della Montagna pistoiese è uno degli “Spoke” della rete dei presidi dell’area pistoiese attivati dalla direzione della zona distretto di Pistoia, nell’ottica di ampliare la disponibilità delle sedi di somministrazione sul territorio e di renderle il più possibile vicine al luogo di residenza dei cittadini.

“Alcuni di questi – ha fatto sapere il dottor Daniele Mannelli, direttore della zona distretto- provenivano anche da altri comuni ed hanno abbinato alla gita in Montagna la vaccinazione, concludendo così il ciclo vaccinale”.

Mediamente sono circa una sessantina le dosi che i medici della ASL somministrano in ogni seduta vaccinale in particolare agli adulti. Anche per la prenotazione della vaccinazione al Piot occorre andare sul sito della regione Toscana.

Un nuovo centro vaccinale per le Farmacie Comunali di Arezzo. Giovedì 3 febbraio prenderanno il via le vaccinazioni anti-Covid alla farmacia “Mecenate” e verrà così potenziato un servizio che già era fornito alla farmacia “San Giuliano” e che verrà ora previsto anche nel centro cittadino. Questa novità rientra nella recente riorganizzazione e ottimizzazione delle attività condotte dalle Farmacie Comunali di Arezzo per fronteggiare l’emergenza sanitaria: il servizio dei vaccini anti-Covid, condotto dal dottor Francesco Insana, sarà rivolto ai cittadini a partire dai dodici anni di età e sarà garantito tutti i giovedì dalle 9.30 alle 18.30 in un apposito locale in viale Mecenate adiacente alla farmacia.

"Genziana ha 43 anni, è una sportiva, lavora in ambito sanitario e mostra felice un pancione di 36 settimane che annuncia una imminente nascita. Samuele sarà il suo primo figlio, tanto atteso e cercato, frutto di un percorso di cure ormonali e una buona dose di speranza. "Ho effettuato appena pochi giorni fa la dose booster di vaccinazione anti covid-19 con convinzione e serenità, una decisione che ho preso con un alleato fondamentale in questo percorso, il mio ginecologo il dott. Ciro Sommella, primario del San Donato.

Come tutte le donne che si sono trovate a dover vivere il periodo più bello e altrettanto delicato della loro vita in pandemia non nego di essere stata assalita da ansie e preoccupazioni appena iniziata la campagna vaccinale, dubbi che sono stati poi dissolti grazie al dialogo costante con il medico che ha mi ha fornito tutte le risposte di cui avevo bisogno. La mia è una storia particolare perchè la prima gravidanza è arrivata dopo un percorso di stimolazioni ormonali in piena emergenza sanitaria, ma dopo appena 40 giorni, purtroppo, ho perso il feto.

La campagna vaccinale anti Covid 19 intanto era iniziata ed io ho ricevuto la prima dose di pfizer. La fortuna però almeno in quel momento non era dalla mia parte e sono stata colpita da una trombosi superficiale all'inguine nelle successive settimane. Mi sono curata con terapia eparinica e cardioaspirina e nel frattempo, risolto il problema, sono rimasta di nuovo incinta. Al momento di dover decidere cosa fare con i richiami del vaccino, sempre assistita dal dottor Sommella e dati alla mano su quello che rischiavo se non avessi proseguito, ho scelto di effettuare la seconda dose che fortunatamente non ha scaturito alcuna reazione.

La paura di contagiarmi e mettere in pericolo il bambino dopo quello che mi era successo era troppa. Sull'ago della bilancia, nei giorni in cui dovevo decidere, i vantaggi rispetto ai rischi, pesavano notevolmente di più. Per me è stato fondamentale avere a fianco passo dopo passo il mio ginecologo, la figura di riferimento in quei mesi di apprensione mista ad emozione e scoperta, colui che segue i primi momenti della nuova vita che sta crescendo. Mi sono fidata, ho fatto la scelta giusta".

Prosegue senza sosta la campagna vaccinale contro il Covid-19 della Asl Toscana Sud Est e lo fa dedicando delle giornate di accesso diretto agli hub vaccinali alle donne in gravidanza che troveranno ad accoglierle ginecologi ed ostetriche che effettueranno i vaccini e forniranno risposte e chiarimenti a chi lo richiederà. Le prime date saranno in provincia di Siena :il 9 febbraio presso l'hub ex Macelli a Montepulciano dalle 14.30 alle 19.30, a Canpostaggia presso i poliambulatori dell' ospedale il 10 febbraio dalle 9.30 - 12.30 e ad Arezzo: al Centro Affari di Via Spallanzani dalle 9 alle 13.

"Il Covid se preso in gravidanza rappresenta un problema clinico sotto vari aspetti -spiega il direttore del dipartimento Materno infantile Flavio Civitelli- In primo luogo perché il virus se preso in gravidanza, può avere un decorso più severo in quanto si assiste ad una serie di modificazioni fisiologiche che possono di per sé aggravare la malattia.Secondariamente, si è dimostrato anche che le gravidanze complicate da Covid hanno un maggior tasso di eventuali rischi più gravi"."La vaccinazione contro il covid effettuata durante la gravidanza e nel puerperio-conclude il dottor Ciro Sommella primario di ostetricia al San Donato- rappresenta un passo sicuramente fondamentale per la salvaguardia e la tutela della salute della diade mamma bambino;è sicura e mette al riparo la madre e il figlio dai rischi legati alla malattia. Noi ci crediamo fermamente".

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