Contratto dell'edilizia: aumenti in busta paga a Firenze

Fillea Cgil e Feneal Uil: "Redistribuire è possibile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2023 21:07
Contratto dell'edilizia: aumenti in busta paga a Firenze

Firenze, 28-3-2023 - Dopo 5 anni, finalmente il contratto Edilizia-Industria di Firenze paga a tutti i dipendenti l'atteso Elemento Variabile della Retribuzione.

E’ stato infatti sottoscritto ieri a Firenze, tra sindacati e Ance, l’accordo per il pagamento mensile, a decorrere da gennaio 2023, dell'Evr ai dipendenti delle imprese edili che applicano il contratto Industria, con aumenti che vanno dai 38 euro mensili per gli operai di 1° livello sino ai 76 euro mensili per gli impiegati di 7° livello.

"Ancora una buona notizia per l'edilizia a Firenze, che dimostra che redistribuire la ricchezza prodotta ai dipendenti non solo è cosa buona ma è anche possibile”, dicono Marco Carletti, Segretario Generale della Fillea Cgil di Firenze, e Luca Vomero di Feneal Uil Toscana. Che continuano: "Dopo un lunghissimo periodo di sofferenze subite dai lavoratori e dalle lavoratrici del settore delle costruzioni fiorentine, cominciamo a registrare le prime fasi di ridistribuzione della ricchezza che, con il loro lavoro, hanno contribuito a produrre.

Dopo la sottoscrizione del contratto provinciale, quello di ieri è stato un ulteriore passo avanti, che speriamo non venga, nel prossimo futuro, cancellato da scelte governative che andrebbero contro il lavoro e contro le fasce economicamente deboli della popolazione. Anche per difendere questa piccola ma importante conquista, noi saremo con i nostri iscritti sabato 1° aprile alla manifestazione nazionale a Roma, indetta da Fillea Cgil e Feneal Uil, per difendere il contratto collettivo dell'edilizia dallo scempio che compierebbero le modifiche annunciate al codice degli appalti, e per sostenere gli sconti in fattura dei bonus edili energetici solo a famiglie meno abbienti, per le case popolari e di periferia.

Andremo a dire che un altro futuro è possibile chiedendo al Governo di fare la cosa buona”.

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