Gli industriali: "Facciamo ripartire chi garantisce la sicurezza dei lavoratori"

Ranaldo (Confindustria Toscana): "Forte preoccupazione, la tenuta del sistema è a rischio. Dobbiamo iniziare a progettare una graduale ripartenza". Nella nostra regione il 70% delle aziende è chiuso e in alcune aree il blocco riguarda il 90% della produzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2020 14:56
Gli industriali:
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 2 apr. - Il lockdown fino al 13 aprile mette "sotto scacco" la manifattura toscana. Gli industriali esprimono "forte preoccupazione" per il blocco alle attività produttive prolungato ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

"Indebolirà ulteriormente la tenuta del sistema economico regionale", avvertono i presidenti delle associazioni territoriali toscane di Confindustria. Il 70% delle aziende è chiuso e in alcune aree il blocco riguarda il 90% della produzione con un impatto dirompente sulla tenuta del sistema. Il rischio di non poter ripartire al termine delle misure per il contenimento del Coronavirus si fa ogni giorno più concreto. Gli imprenditori, per questo motivo, chiedono al governo di iniziare a lavorare sulla fase 2, ovvero "di riprogrammare in tempi rapidi la ripartenza del motore produttivo regionale, mettendo al primo posto la sicurezza dei lavoratori, ma rimodulando la stessa definizione di settore strategico". Pena la perdita di settori chiave per l'economia regionale e salatissimi costi sociali da sostenere.

"Per le aziende- spiega il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo - lavorare in sicurezza è la priorità. La sicurezza dei nostri lavoratori viene prima di tutto, lo è sempre stata e lo sarà sempre".

Del resto con sindacati e Regione nelle scorse settimane erano già state sottoscritte delle linee guida per tutelare la salute dei lavoratori. "Se le imprese sono in grado di assicurare ai propri dipendenti di operare in sicurezza - continua Ranaldo- dobbiamo iniziare a progettare una graduale ripartenza, anche attuando interventi ulteriori di protezione. Ed è pure necessario rivalutare il criterio dell'appartenenza a settori strategici, visto che quando ci dovremo far carico dei costi ingentissimi della ripresa, tutti i settori saranno strategici".(Cap/ Dire)

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