Confesercenti insoddisfatta dal Decreto Sostegni

Claudio Bianchi Presidente di Firenze: "Non Basta! Le imprese hanno bisogno di maggior sostegno e risposte concrete"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2021 22:18
Confesercenti insoddisfatta dal Decreto Sostegni

“Con il nuovo decreto sostegni in uscita sulla Gazzetta Ufficiale e le percentuali mirabolanti, regole, medie, che vengono annunciate, abbiamo fatto i conti su imprese reali, e il risultato sono indennizzi dal 5% al 7% del fatturato perso (ipotizzando anche perdite molto alte)”. Così Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Toscana, in merito all’approvazione da parte del Governo Draghi del c.d. “Decreto Sostegni”.

"Purtroppo sono state confermate le previsioni della vigilia. Poco, troppo poco, sarà dato alle imprese del commercio, turismo e ristorazione che sono state costrette alla chiusura o comunque al rispetto di limitazioni stringenti negli ultimi, lunghissimi 12 mesi -conferma Claudio Bianchi Presidente Confesercenti Firenze- Occorre dare seguito, quanto prima, al già annunciato ulteriore scostamento di bilancio, per mettere immediatamente in campo nuove risorse solo ed esclusivamente per la piccola e media impresa.

Ci aspettiamo inoltre, al più presto, un provvedimento di taglio e/o calmierazione degli affitti, che vada a colpire la rendita e favorire al contempo le attività. Se non verranno immediatamente adottati questi due ulteriori provvedimenti, si sancirà, di fatto, la fine irreversibile di migliaia di piccole imprese, con tutte le immaginabili conseguenze sul fronte occupazione, PIL e della stabilità finanziaria del paese. Non possiamo assistere alle perdita e scomparsa silenziosa delle nostre aziende, degli investimenti e del lavoro di tutta una vita.

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Non solo, le conseguenze saranno nefaste anche per le nostre città e centri urbani: con la chiusura di tante attività di vicinato sarà messa a repentaglio la sicurezza e vivibilità dei territori; dove le imprese svolgono un importante ruolo di presidio sociale. A questo punto ci aspettiamo, su entrambe le questioni, risposte positive e celeri. Non c’è più tempo! Le aziende – dopo ormai dodici mesi di start & stop – sono al limite, come è evidente a tutti.

Ora è il momento di dare delle risposte chiare e concrete: siamo in attesa ormai da mesi di un provvedimento di ristoro, sia per quello che si è perso nel 2020 che per quello che si sta perdendo ora. Le nostre imprese hanno la necessità di programmare il lavoro dei prossimi mesi. Chiediamo, inoltre, che avvenga un’accelerazione sul piano dei vaccini; è necessaria una campagna vaccinale che proceda velocemente ed efficacemente per poter abbassare il numero dei contagi e dei decessi. Vogliamo poter lavorare applicando le regole e i protocolli di sicurezza approvati. Chiediamo rispetto e dignità per il nostro lavoro".

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