Commissione Europa: coordinamento tra Regione, Province e Comuni

Audizione Anci Toscana e Upi Toscana. Il presidente Gazzetti (Pd): “Chiederemo al Governo massima attenzione per i temi dell'adeguamento della macchina organizzativa degli Enti locali e ci impegneremo per la semplificazione”. Biffoni (Anci): “Ipotesi task force per progettazione”. Menesini (Upi): “No centralizzazione, Province possono contribuire a piano edilizia scolastica”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2021 18:41
Commissione Europa: coordinamento tra Regione, Province e Comuni

Firenze – Un’azione coordinata tra Regione, Province e Comuni per permettere alla Toscana di giocare un ruolo nell’accesso ai fondi del Next generation Eu. È quanto emerso questa mattina dal confronto in commissione Europa, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd), con le audizioni del presidente Anci Toscana, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, e del presidente dell’Unione province della Toscana, il sindaco di Capannori, Luca Menesini.

Oltre alle dieci azioni per il rilancio inviate dall’Anci nazionale al Governo Draghi, con la richiesta di trasferire direttamente ai Comuni la gestione del 10 per cento delle risorse del Recovery Fund, all’idea condivisa con il presidente della Regione, Eugenio Giani, di individuare 25 punti programmatici per intercettare al meglio le opportunità del Next Generetion, Matteo Biffoni ripercorre quanto già fatto, a cominciare dal primo contributo presentato nei mesi scorsi per la stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Venticinque grandi interventi strategici, le priorità della Toscana che immagino presto il Consiglio si troverà a discutere”. E pone sul tavolo la questione che sta diventando sempre più centrale: “Con il personale e le strutture di cui disponiamo attualmente, nessun Comune nella nostra Regione, compreso i più grandi, come Firenze e Prato, è oggi nelle condizioni di dare certezze sulla possibilità di progettare e mettere in campo cantieri nei tempi prestabili,. Facciamo fatica a gestire l’ordinario, per aprire il cantiere di una scuola impieghiamo tre anni e mezzo-quattro”.

Di qui, l’ipotesi di “una sorta di task force di professionisti che possa darci una mano a sostenere quella progettualità che verrà finanziata dal Recovery. Non so quale sia la formula migliore, non ho la risposta in tasca, ma so che le nostre macchine amministrative non sono in grado di recepire una massa di denaro così importante e mettere in campo la progettazione esecutiva”. Sarà da pensare in tempi rapidi, ripete Biffoni, anche “una nuova lettura del codice degli appalti”.

Da Luca Menesini la proposta di tenere in collegamento i livelli istituzionali “per scrivere insieme il domani delle nostre comunità” ed evitare “una gara alla centralizzazione che negli ultimi anni non è stata solo a livello nazionale, ma anche della Regione, magari come reazione alle spinte centraliste dello Stato”. Le Province possono dare un contributo concreto, “ad esempio su un piano di edilizia scolastica, per un rinnovamento completo e un efficientamento energetico, un po’ come avvenne negli anni Cinquanta e Sessanta, quando furono realizzate le migliaia di piccole scuole nei nostri paesi”, così come “sulle infrastrutture viarie”.

L’altra richiesta, rivolta direttamente al Consiglio regionale, “è di agire, in tutti gli ambiti dov’è possibile, per semplificare: mettere così in condizione Regione, Province e Comuni di poter spendere bene e velocemente”. L’idea è quella di creare una “regia per il coordinamento degli interventi”, nell’intento di arrivare attraverso la semplificazione e la progettazione “ad avere progetti omogenei su tutti i territori”.

Secondo Valentina Mercanti (Pd), che aveva proposto l’audizione in commissione di Anci e Upi Toscana, “da questi incontri in commissione emerge sempre più chiaramente l’esigenza di un coordinamento tra i vari livelli istituzionali, per avere una programmazione più puntuale. Per la prima volta, con il lavoro organico di questa commissione, stiamo individuando priorità che possono diventare patrimonio comune ad ogni livello istituzionale”. A cominciare dalla questione del personale, “sulla quale sarà forse opportuno un atto del Consiglio regionale, una risoluzione da mandare al Governo: in questi anni il tema del personale è stato troppo trascurato, sia in termini di formazione che di organico”.

Il vicepresidente della commissione, Giovanni Galli (Lega), ribadisce l’intenzione “di essere, come commissione, d’aiuto e supporto”. L’esigenza è, ora, quella di “portare la Regione ad essere protagonista di questi investimenti. Sappiamo che tutto passerà dal Governo centrale, ma sul territorio si sta lavorando per farsi trovare pronti. La Regione dovrà avere un ruolo di regia con gli enti locali per la pianificazione e programmazione di quello che la Toscana dovrà fare. Non ci dovremo sicuramente fermare alla città metropolitana, ma prendere quello che arriva dalla costa, perché da questo passa lo sviluppo di tutta la Regione”. L’idea di Galli è arrivare a una “una relazione finale che raccolga tutti i progetti di Comune, Province e Regione per la Toscana che vogliamo nel futuro dei nostri ragazzi”.

Il consigliere Mario Puppa (Pd), che ha seguito questa seduta della commissione, segnala “la transizione in atto, che ci impone, con il Recovery, di ridurre le disuguaglianze nel quadro della lotta al cambiamento climatico. Serve un patto tra le zone rurale, le aree interne e le zone urbanizzate”. Generare servizi e dare opportunità di accesso a tutti, “innanzitutto attraverso i servizi digitali”, richiede prima di tutto, secondo Puppa, “un nuovo modello di governance, dopo gli anni in cui sono stati indeboliti i territori”.

Secondo Massimiliano Pescini (Pd), “la cabina di regia della Regione diventa ancor più fondamentale”. I sindaci e il complesso delle comunità locali “ci chiedono anche di procedere alla semplificazione del quadro normativo, tema trasversale a tutti i ragionamenti, perché con i tempi medi delle amministrazioni italiane non riusciremmo a rendicontare nei tempi richiesti dall’Unione europea”. La Regione è chiamata a “una grande sfida, non dovrà centralizzare ma utilizzare la propria forza per accompagnare questo percorso e utilizzare il proprio personale per raccordare e sostenere le amministrazioni locali”. Opportuna, anche secondo Pescini, “la proposizione di risoluzioni condivise con le amministrazioni locali”.

Il consigliere Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) guardando anche a temi e questioni territoriali, segnala anche “la necessità di porre la massima attenzione alla questione degli impianti e della valorizzazione dello smaltimento dei rifiuti. Bisognerà investire tanto, possiamo sfruttare le possibilità che ci offre Next Generation Eu”.

Il presidente Francesco Gazzetti raccoglie gli spunti “frutto del buon lavoro della commissione che, grazie ai contributi di tutti i commissari, ci permette di mettere sotto la giusta osservazione tematiche che riguardano i territori”. Tra tutte le sollecitazioni, osserva Gazzetti, “l’adeguamento e il potenziamento della macchina organizzativa delle amministrazioni pubbliche emerge come la priorità delle priorità. Poi la capacità di progettazione”. In attesa di pronunciamenti definitivi del nuovo Governo nazionale, con la riscrittura del Recovery plan, anche il presidente apre al proposito di produrre “una proposta, un documento frutto di concertazione con gli enti locali”, da sottoporre al voto del Consiglio regionale.

Infine, “il tema della semplificazione, sul quale Upi e Anci possono dare un contributo anche con la produzione di loro documenti e proposte che, appena ci arriveranno, provvederemo a inviare e condividere con tutte le altre commissioni permanenti del Consiglio regionale".

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