Città Metropolitana di Firenze: servono soldi, ecco dove trovarli

Le ipotesi Irpet, dai diritti d'imbarco ai "consumatori" di servizi pubblici e privati: per Firenze 8 milioni di euro dai passeggeri in arrivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2016 14:43
Città Metropolitana di Firenze: servono soldi, ecco dove trovarli

Le Città Metropolitane nascono per ridurre le spese delle ex Province. Meno personale, meno uffici e compiti redistribuiti secondo un modello che, almeno sulla carta, sarebbe quello della ottimizzazione aziendale.In pratica però si è scoperto che la Città Metropolitana deve comunque fare affidamento su risorse robuste, non in sostituzione ma bensì "da aggiungere a quelle fiscali ereditate dalle vecchie Province" così spiega Pietro Rubellini Direttore Generale della Metrocittà Firenze.C'è di più.

Dopo aver promosso la riduzione degli enti e l'accorpamento degli stessi, si è scoperto che la Città Metropolitana è un nuovo Ente, e "non una riedizione aggiornata delle vecchie Province". Questo vuol dire che il riassetto della struttura "necessita di una nuova organizzazione e una valorizzazione del personale, con l'immissione di nuove figure. Le Province stanno raggiungendo il capolinea, le Città Metropolitane italiane sono ai nastri di partenza" fanno sapere i tecnici della ex Provincia, oggi Metrocittà.

I nuovi costi potrebbero gravare sui city users. Chi sono? Sono persone non residenti che si recano nelle città per usufruire di servizi pubblici e privati, chiamati anche "consumatori metropolitani".

"Si può pensare a intervenire sul diritto di imbarco per aeroporti e porti, a prelievi su insediamenti produttivi e compartecipazione all'imposta sul patrimonio immobiliare, prelievi su attività terziarie e compartecipazione alle imposte sull'uso di suolo pubblico, forme di tassazione sui grandi insediamenti commerciali e sugli ingressi in città con finalità di controllo della congestione" queste alcune ipotesi prese in esame in un convegno romano promosso da Irpet Toscana, Anci e Ires Piemonte e analizzate in un rapporto dell'Irpet Toscana curato da Chiara Agnoletti, Claudia Ferretti, Patrizia Lattarulo e Mauro Massaro.

Nel caso dei grandi insediamenti commerciali in città, la tariffa a metro quadro stimata sulla dotazione di grandi strutture di vendita della Città metropolitana di Firenze sarebbe pari a 33 euro a mq.Dai diritti d'imbarco (2 euro per passeggero in arrivo) è stata calcolata una cifra di ricavo per la sola Firenze pari a 8 milioni di euro (complessivamente 125 per tutte le Metrocittà)."Si pone la necessità di individuare le risorse più coerenti ai compiti assegnati alle Città Metropolitane - spiegano i curatori del rapporto - tanto di governo del territorio di area vasta quanto di pianificazione e progettazione degli investimenti.

Le risorse sono da ricercare all'interno del quadro delle funzioni trasferite e degli interventi promossi dai finanziamenti comunitari, mentre il principio del beneficio e l'esperienza internazionale focalizzano l'attenzione sulle economie di agglomerazione e sulla categoria dei city users"."Dobbiamo confrontarci con le ipotesi avanzate in sede Irpet - commenta per la Metrocittà di Firenze il direttore generale Pietro Rubellini - La missione principale della Città Metropolitana è quella di guidare i processi strategici di sviluppo economico.

Con un'espressione sintetica possiamo dire che si tratta di fare marketing territoriale, così come accade nelle altre Metrocittà europee. A mio avviso, nel momento in cui la Città Metropolitana avanza progetti utili a questo scopo, dovrebbe finanziare le entrate principali attraverso una compartecipazione al gettito Irpef o Irap, cosi da pesare meritocraticamente la propria efficienza. Nel caso dell'Irpef, peraltro, si tratta di ristabilire la compartecipazione, perché c'era già.

Maggiore bravura, dunque, maggiori entrate".

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