Categorie insoddisfatte del DL Sostegni

Confcommercio: "la montagna ha partorito il topolino". Confartigianato: “Servono più risorse”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2021 16:11
Categorie insoddisfatte del DL Sostegni

“La montagna ha partorito il topolino”. Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni commenta così il DL Sostegni presentato ieri sera in conferenza stampa dal premier Mario Draghi. “Avevamo apprezzato le parole di Draghi quando diceva che questo non è il momento di chiedere alle imprese, ma di dare, e che non è il momento per pensare al bilancio dello Stato - quello verrà dopo – ma di mettere in sicurezza le imprese. Tuttavia, con una media di ristori praticamente pari a 3.700 euro ad impresa, il provvedimento non ha certo l’efficacia che ci aspettavamo”, spiega Marinoni.

“Se le risorse dello Stato sono così poche, insufficienti a tenere in piedi le nostre aziende, la strada è una sola e passa per due considerazioni: 1) bloccare immediatamente ogni voce di costo che grava sulle imprese (imposizione fiscale, gli affitti, le varie contribuzioni) 2) ma soprattutto adottare un piano vaccinale serio, intenso, che metta in sicurezza il Paese e ci consenta di ricominciare a lavorare il prima possibile. Non c’è altra via di uscita”

“Il cambio di passo promesso dal Governo e da noi tanto sperato non si è concretizzato di certo con questo decreto”, aggiunge la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “siamo chiusi e i ristori sono insufficienti. Le nostre attività sono ferme o quasi e nonostante questo aumentano i contagi, aumentano i morti, chiudono le imprese, chiudono i negozi, le strade restano buie e deserte senza le nostre vetrine ad illuminarle. L’unica cosa che aumenta, oltre ai contagi, pare essere la criminalità organizzata, che si impadronisce delle attività in difficoltà e tenta di impossessarsi del controllo dei territori. E il governo che fa? Di sicuro non whatever it takes per salvare il Paese dal disastro…”.

Pesa, dunque, sul giudizio dell’associazione di categoria in merito al DL Sostegni, la scarsità degli aiuti alle imprese: i ristori andranno a coprire le perdite di fatturato, solo per chi ha subito una riduzione di almeno il 30%, con percentuali che variano dal 5% all’1,7%, secondo la fascia di ricavi in cui si colloca l’azienda. In pratica, ogni azienda riceverà un aiuto medio di circa 3.700 euro. E il testo di legge non contiene alcun riferimento ad altri strumenti che potrebbero in questo momento dare una boccata di ossigeno all’economia come, ad esempio, moratorie aggiuntive o finanziamenti agevolati a lungo termine. Apprezzabile invece che il Governo, dopo le richieste insistenti della categoria, abbia previsto l’eliminazione del sistema dei codici Ateco, che finora aveva penalizzato diverse imprese che pure avevano subito un rilevante calo di fatturato, o esenzioni come quella dal canone Rai per le imprese del turismo e della ristorazione.

Approfondimenti

“Il Decreto Sostegni contiene misure positive, come la maggiore attenzione alle piccole imprese e i pagamenti degli aiuti a partire dall’8 aprile, ma la quantità di risorse stanziate deve aumentare”. E’ questo il commento di Luca Giusti, presidente di Confartigianato Toscana in merito dell’approvazione del Decreto Sostegni da parte del Governo Draghi che stanzia aiuti per 32 miliardi di euro. Il Decreto prevede un nuovo criterio per il calcolo degli aiuti alle imprese in difficoltà a causa della pandemia.

Vengono confrontati i fatturati medi mensili del 2020 e del 2019 a cui si applicano delle percentuali per determinare la misura dell’aiuto. Ad esempio chi ha registrato una perdita di fatturato annuo di 40 mila euro nel 2020 rispetto a 2019 riceverà il 60% della perdita media mensile (ossia 2000 euro). Per il presidente la norma: “Contiene misure importanti, come il prolungamento del blocco dei licenziamenti, gli aiuti alle piccole partite Iva, le riduzioni dei contributi previdenziali degli autonomi, il superamento della logica dei codici ATECO, i ristori alle attività del turismo invernale e la rapidità dell’erogazione.

Tuttavia – prosegue Giusti - deve essere incrementata la quantità di aiuti da destinare alle piccole e medie imprese gravemente danneggiate dalla pandemia, in particolare per i settori più colpiti come il tessile - moda, i trasporti, il turismo. Se davvero vogliamo che il nostro sistema economico possa ripartire occorrono maggiori risorse per le imprese che devono investire per poter continuare a sopravvivere e certo non potranno bastare poche migliaia di euro”.

In merito poi al cosiddetto condono delle cartelle esattoriali fino a 5000 euro emesse dal 2000 al 2010 che riguarda circa 16 milioni di atti per il presidente di Confartigianato Toscana: “Si tratta di una misura di emergenza, che però deve essere accompagnata da una seria riforma della riscossione. Non è possibile che in questa gravissima situazione sanitaria ed economica, con le zone rosse e le attività chiuse, vi siano contribuenti che ricevono notifiche di cartelle esattoriali. E’ necessario un rinvio degli invii degli atti di almeno due anni” conclude Luca Giusti.

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