Caso Sacchi: la verità è bacchettona

L’amministrazione persegue vie legali, ma l'obiettivo della polemica politica è un altro: una questione di genere

Nicola
Nicola Novelli
17 aprile 2021 09:19
Caso Sacchi: la verità è bacchettona

Ieri mattina Francesco Torselli e Alessandro Draghi, rispettivamente capigruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana e a Palazzo vecchio, hanno pubblicato sulle loro pagine Facebook un video in merito alle spese istituzionali dell’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi.

Nel gennaio del 2020 il sindaco Nardella e l’assessore Sacchi hanno fatto un viaggio istituzionale a Parigi. I due esponenti di Fratelli d’Italia accusano Sacchi di aver ospitato una terza persona, che non fa parte dello staff comunale. Questa persona è stata ospitata in albergo dall’assessore, che ha prenotato una camera doppia, finendo per addebitare una doppia tassa di soggiorno e una maggiorazione di € 70,00 al Comune di Firenze.

“Ci rivolgiamo all’assessore Sacchi: o lei ci giustifica perché i contribuenti fiorentini hanno dovuto pagare il pernottamento a Parigi di una persona che niente ha a che fare con il Comune di Firenze, oppure si dimetta” è quanto richiesto dal capogruppo Draghi.

“Voglio precisare -ribatte l'assessore alla cultura– come le spese aggiuntive relative al mio ospite, ovvero le spese di differenza tra uso singola e doppia, siano state sostenute da me attraverso il mio conto corrente personale come si evince dal bonifico allegato (CRO 06857344505 del 07/02/2020) e come avevo richiesto espressamente e anticipatamente via mail (mail del 20/01/20 ore 18.40) - sostiene Sacchi -. I soli costi del pernottamento mio e di nessun altro sono a carico del Comune”.

Ma davvero i consiglieri di FdI chiedono le dimissioni di Sacchi perché ha speso € 75,00 di troppo? E qual'è il giusto prezzo di una camera d'albergo a Parigi? Chi lo stabilisce? E se poi l'assessore dimostra di aver pagato lui?

Forse il punto non è questo. Per capire il senso della polemica politica basta leggere il titolo dell'articolo che ha pubblicato ieri il quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro. La fattura dell'albergo parigino diventa l'occasione per scatenare una questione di genere. La destra italiana entra nel letto degli avversari politici per denigrarli, alludendo all'orientamento sessuale. E anche nel video pubblicato su Facebook si esibisce -infischiandosene della privacy- il nome di battesimo del partner di Sacchi sulla fattura. C'era da aspettarsi di più dai fratellini di Giorgia Meloni nel 2021.

Intanto l’amministrazione comunale ha dato mandato all’avvocatura affinché tuteli in ogni sede opportuna il Comune da affermazioni false e ritenute lesive dell’immagine e dell’operato dell’amministrazione stessa.

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