Carceri: mille agenti in più?

Pubbliche assistenze disponibili a percorsi di reinserimento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2024 18:41
Carceri: mille agenti in più?

C’è un angolo di Toscana dimenticata. Dove i diritti e la dignità delle persone sembrano essere un qualcosa di remoto o irraggiungibile. Sono le carceri della nostra regione, segnatamente quello di Sollicciano, dove si vive in condizioni disumane, in mezzo alla sporcizia, ai parassiti, ai ratti.

I governi e i parlamenti di ogni colore, sono gli unici responsabili delle condizioni medievali nelle quali vivono i detenuti. Tradiscono lo spirito dell’articolo 27 della Costituzione; evitano la questione. Il risultato sono i suicidi tra detenuti e agenti della penitenziaria, gli atti di autolesionismo, la violenza come unica regola per chi è recluso.

"Mi pare assurdo nella nostra regione, a Firenze, dove si cerca un approccio anche con il più solitario dei senza fissa dimora per dargli assistenza. Non possiamo accettare questo scempio dei diritti umani" dichiara Dimitri Bettini, Presidente ANPAS Toscana.

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"Servono percorsi di assistenza e recupero per riavvicinare queste persone alla società civile. Dar loro fiducia, e spingere verso il reinserimento. Come Pubbliche Assistenze, se chiamati, siamo disponibili. Come sempre, nello spirito di sussidiarietà che contraddistingue il nostro movimento, quando c’è da spingere sull’acceleratore della civiltà e della solidarietà tra cittadini. Ma il volontariato senza uno scatto deciso delle istituzioni non basta. Per questo rivolgo un appello ai nostri parlamentari di ogni schieramento: date il vostro contributo su questo tema, non è accettabile vedere gente, che pure ha commesso i suoi errori nella vita, finire i suoi giorni senza un’opportunità di riscatto e senza condizioni di vita dignitose".

“L'attenzione del governo sul carcere fiorentino di Sollicciano, così come per gli altri istituti penitenziari sui territori, è concreta e tangibile. Sono in arrivo 51 nuovi agenti, tra personale femminile e maschile, che hanno appena terminato il 183° Corso Allievi della Polizia Penitenziaria; grazie all'impegno costante che il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, fin dall'insediamento dell'esecutivo Meloni, sta portando avanti, si sta intervenendo in modo deciso per risolvere l'annoso e grave sottodimensionamento del personale, che affligge Sollicciano da anni.

Nell'istituto penitenziario fiorentino, è previsto inoltre un progetto già disponibile per la realizzazione di un nuovo edificio, grazie alla riprogrammazione delle risorse a cura del Comitato Paritetico Interministeriale per l'edilizia penitenziaria del novembre 2023, con lo stanziamento di quasi 500 mila euro. La sola risposta allo stato in cui versa da tempo l'istituto penitenziario di Sollicciano è la concretezza" scrive, in una nota, il deputato e coordinatore regionale toscano di Fratelli d'Italia Fabrizio Rossi.

“Ma mi faccia il piacere! Così risponderebbe Totò all’onorevole Trombetta. Peccato che mille agenti in più nel Corpo di polizia penitenziaria li abbia annunciati un altro onorevole, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Con il decreto-legge battezzato carcere sicuro, a detta del Guardasigilli, ci saranno assunzioni aggiuntive. In effetti, il decreto prevede che entro la fine del 2026, dunque fra un anno e mezzo, possano essere assunti, in aggiunta alle facoltà attuali e nei limiti della dotazione organica, appunto, fino a mille nuovi agenti.

Extra-assunzioni che di per sé sarebbero insignificanti a fronte di un fabbisogno che ammonta a oltre 18 mila, ma che diventano un boomerang e si prestano alla risibilità se si pensa che nel frattempo saranno aperti nuovi padiglioni carcerari e completati i lavori per aumentare la capienza detentiva per 3.940 posti, cui bisogna aggiungere ben tre nuovi istituti penali per minorenni, a Lecce, Santa Maria Capua Vetere e Rovigo” dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Le nuove strutture, alcune delle quali saranno ultimate già quest’anno, sono state confermate anche dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, nel corso dell’audizione presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati del 7 febbraio scorso, come documentato sul sito internet del ministero. Ora, stando all’attuale rapporto agenti/capienza detentiva, che seppur molto sottodimensionato rispetto alle reali esigenze è pari a 0,57, per 3.940 posti aggiuntivi le necessità organiche aumenteranno di ben 2.246 agenti, cui bisognerà aggiungere almeno 200 ulteriori unità per i tre istituti per minorenni.

Ergo, al netto delle mille assunzioni mancheranno, se tutto va bene, non meno di 1.446 operatori che, sommati ai 18.000 già mancanti, porteranno le carenze nel Corpo di polizia penitenziaria a 19.500 posizioni vacanti”, spiega numeri alla mano il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Naturalmente, su questi argomenti, come su tutto il resto, siamo sempre pronti al confronto, anche pubblico, con il Ministro Nordio e l’intero suo Staff. Potrebbe essere peraltro l’occasione per chiarire l’enigma dell’originario articolo 5 del decreto da lui presentato in conferenza stampa in senso diametralmente opposto a quello prefigurato nelle bozze circolate, ma poi sparito dal testo pubblicato in gazzetta ufficiale”, conclude De Fazio.

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