Caos Utenze a Firenze: vecchie morosità bloccano nuovi contratti

Aduc si scaglia contro i fornitori che sospendono le utenze a chi non paga il debito del predecessore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2016 17:14
Caos Utenze a Firenze: vecchie morosità bloccano nuovi contratti

Utenti che hanno tentato di attivare nuovi contratti di fornitura, mediante voltura o subentro, dell'energia elettrica o del gas naturale, stanno subendo ritardi o dinieghi a causa di pregresse morosità.L'effetto crisi si riversa a valanga sul mercato immobiliare e commerciale: chi affitta appartamenti o locali commerciali si vede infatti presentare il conto della vecchia utenza. L'Associazione di via Cavour segnala le numerose richieste giunte sul tavolo degli esperti del settore legale e lamenta un trattamento "fuori da ogni logica contrattuale".

Per questo a difesa dei consumatori sono stati presentati Esposti alle Autorità."L'ultimo caso che ci è stato segnalato - spiega l'avvocato Claudia Moretti dalla Segreteria di Aduc - riguarda una azienda di Firenze che, avendo preso in locazione un immobile mesi fa, non ha ancora ottenuto la voltura né il subentro, e ciò, pur avendolo chiesto e richiesto a vari venditori e senza mai ottenere una dichiarazione scritta di diniego.

Per vie telefoniche al call center hanno ottenuto una risposta: esisteva nell'immobile una fornitura di altri e diversi soggetti, sospesa per morosità. O si paga o non si riesce nei fatti ad ottenere un contratto nuovo di fornitura".

"Si tratta di comportamenti illegittimi che devono esser sanzionati dalle competenti autorità, e, a nostro avviso, laddove le compagnie fornitrici si muovano coralmente, negando la fornitura, si profilano persino ipotesi di responsabilità penale, anche di tipo associativo. A tal fine abbiamo presentato un esposto"."Nessuno, estraneo ad un contratto stipulato tra un soggetto terzo ed il fornitore, ha l'onere di accollarsi i relativi debiti né subire gli effetti della morosità altrui. L'energia ed il Gas erogati nell'ambito del Servizio di Maggior tutela, devono necessariamente esser attivati a richiesta, essendovi l'obbligo a contrarre della relativa Compagnia (Enel Servizio Elettrico o Eni Spa).Questi i tempi previsti dalla normativa di settore per la fornitura di energia elettrica: 4 giorni per la richiesta voltura, 7 per la richiesta di subentro; per il gas il subentro deve avvenire entro 10 giorni dalla richiesta del venditore al distributore.Sebbene non vi sia un generale obbligo a contrarre delle altre Compagnie operanti sul Libero Mercato dell'Energia e del Gas, costituisce pratica commerciale scorretta ed aggressiva il ritardo od il diniego di fornitura, con lo scopo di indurre i contraenti a sanare le morosità pregresse di terzi estranei al Contratto; e ciò anche laddove non sia comunicato per iscritto. I venditori devono comunque comunicare per iscritto le ragioni dell'eventuale diniego dell'attivazione richiesta (in tempi che variano a seconda delle relative condizioni generali di contratto)".Come tutelarsi? "Innanzitutto occorre sempre presentare le richieste per iscritto, o, nel caso le si faccia telefonicamente, sarebbe importante ripeterle per iscritto, affinché rimanga agli atti la data della richiesta. In secondo luogo, sebbene le richieste di subentro, voltura o nuovo allaccio, vadano effettuate al venditore, è sempre bene mettere in copia per conoscenza anche il distributore, affinché tutti gli operatori coinvolti sappiano cosa si è richiesto ed in che tempi. Avere chiari fin da subito (nel caso si opti per venditori sul mercato libero) i tempi contrattualmente previsti per l'attivazione della fornitura (si richiedano o si scarichino dal web le Condizioni Generali di Fornitura del caso). Ai primi ritardi non attendere, ma subito scrivere una raccomandata A/R di messa in mora chiedendo l'adempimento ed intimando sin da subito il pagamento degli indennizzi forfetari di cui alle delibere AeegSi i quali, sebbene irrisori (si aggirano dai 30 ai 105 euro una tantum circa...), dovrebbero esser erogati in via automatica nella fatturazione ricevuta. Se anche la raccomandata di messa in mora non ha effetto, si provveda immediatamente a scrivere allo Sportello per il Consumatore dell'Energia e all'Antitrust segnalando l'abuso e chiedendo l'intervento sanzionatorio del caso".

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