Canta il Gallo, la viola si desta: è goleada

Cinque a uno al Frosinone: apre Belotti in acrobazia, poi Ikoné, Quarta, Gonzalez e Barak. Certezze e dubbi per Italiano

Paolo
Paolo Pellegrini
11 febbraio 2024 15:20
Canta il Gallo, la viola si desta: è goleada

Canta il Gallo, la Viola in formato pranzo domenicale si desta dai recenti orrendi torpori e si pappa in cinque ghiotti bocconi il malcapitato Frosinone. Manita, roba che non si vedeva in campionato dalla prima a Genova (mannaggia, tutt’e due le volte con quel gol idiota a macchiare il clean sheet) con l’intervallo del sei a zero ai poveri serbi in Conference. Bel bottino, dai, per quest’ora comunque insolita e comunque indigesta: a me fa venire sempre in mente quella maledetta domenica di marzo di sei anni fa, lo stadio e la squadra e la gente e perfino il cielo in lacrime, la maglia numero 13 che non c’era più, il gol alle 13 in punto… Lacrime anche oggi, al Franchi poco guarnito, i numeri dicono 25.397 ma di sicuro ci son dentro un po’ troppi abbonati.

Lacrime: per Kurt Uccellino Hamrin, striscione in Fiesole e minuto di raccoglimento (ma deve essere di silenzio, gente, non vanno bene nemmeno gli applausi…), striscioni per Pippo Gabriele e per “Stefano”. E comunque non solo lacrime, perché volere o no siamo anche a Carnevale, la battuta perfida ci sta, ecco in Fiesole – oltre le immancabili splendide sciarpate e i cori instancabili – una selva di cartelli con l’immagine di boccali di birra e sul bianco lenzuolo “L’unico frigo pieno è sempre il nostro”, chi ha orecchi intenda.

A chi ha da intendere non ha detto male, comunque. Cinque gol della “cooperativa”, e potevano essere anche di più, almeno altri tre o quattro: oddio, non è che coso lì, Turati, abbia fatto gran paratone. Salvo risparmiare con un volo su rasoiata di Duncan e un bel gancio in tuffo nel finale l’onta del 6-1 a DiFra (ricordate? dalle parti del Franchi a qualcuno sarebbe anche garbato…) su un bel tuffo del non-ceduto-anzi-ben-subentrato Barak. Ma intanto Mandragora, Gonzalez e poi Ikoné e forse Nzola (vabbè, poi rimediato da Barak) ci hanno messo del proprio nella sagra del “bove” (chi frequente il biliardo mi capisce) più incredibile da mangiare.

Potevano essere di più, ma ti lamenti di un cinque a uno? No, vabbè. Però. Vero, dopo venti minuti si era già sul due a zero, e intanto Beltran di testa aveva mandato la sfera a sbattere sulla traversa. Certo, ma nel frattempo la linea arretrata viola aveva visto i sorci verdi. Una pallaccia persa da Quarta (poi macchiato anche di giallo, salta Bologna) e salvata da Terracciano in pronta uscita. Un’occasionissima con la difesa in bambola stoppata dal provvidenziale quanto casuale stinco di Milenkovic. Un’incartata colossale in piena area di Seck servito da una magia di Soulé, oh, questo a essere sinceri mi garba assai, ma in Ciociaria c’è di passaggio, è dei Gobbi e stai a vedere che i Gobbi te lo danno… E a guardar bene - e pensar male - tra gli... eroi della Viola di oggi puoi contare anche quel tal Kaio Jorge, che davanti a Terracciano ci ha messo tutto il suo per padellare.

Bene, visto che un cinque a uno, dice chi sa anche dispensare sentenze, non ha bisogno di commenti, mettiamola giù differente. Facciamo un gioco. Facciamoci delle domande. Le faccio io, chi ha voglia risponda. Premessa, però, d’obbligo, guardate la formazione, cercate di capire cosa vuol dire, una dritta ve la do: Ranieri squalificato, Parisi con la tonsillite, Arthur così così, Minot Lopez e magari anche Jack Bonaventura con il broncio, si parte con un annunciato 4-2-3-1 che a me è parso spesso 4-2-1-3 in possesso e 4-4-2 in arretramento.

Allora, le domande. Che non sia meglio giocare senza regista fisso ma piuttosto con lunghi bypass sul centrocampo (certo, magari anche approfittando della disposizione avversaria) e così evitare l’asfissiante fastidiosissimo reticolo di passaggini e cercare più mobilità sugli esterni, così da far risultare perfino Ikoné tra i migliori in campo? Che non sia comunque meglio lasciare qualche volta più spazio e libertà di movimento a Duncan, due assist e un gran bel tiro? Che un Belotti così si possa divertire a fare un gol dei suoi, in bella acrobazia, a dare più sprint e soluzioni alla manovra davanti, ad andare a caccia di tanti palloni e anche a caricare e incoraggiare i compagni, tanto da rivitalizzare anche Nzola, per confermare che Beltran a frullare lì dietro ci sta proprio bene? Che Nico Gonzalez, per quanto ancora in difetto di condizione, possa dare tanto anche a sinistra, fino a buttar dentro pure un gran pallone al volo con il piede “sbagliato”? Che di contro la difesa sia sempre un tantino da rimettere in sesto perché di dubbi anche in questo 5-1 ne sono sorti un po’ troppini? Che non sia possibile prendere due gol di fila per stupidaggini in barriera, perché Milenkovic sul tiro di Mazzitelli o ci va più deciso o lascia perdere visto che Terracciano era sicuro in traiettoria? Che comunque Terracciano andrebbe fatto lavorare ancora per rendere di più con i piedi? Infine, che a Firenze ci faccia buca perché anche questo Feliciani dall’alto Abruzzo è parso molto in difetto di equilibrio di valutazioni in una partita pure non difficile?

Finito. Solo due righe per un’ultima osservazione. Il 5-1 deve far gioire. Ma. Bene guardare subito avanti. Mercoledì recupero a Bologna, contro un Bologna in formissima che oggi ha salaccato ben bene (pokerino e via a casa) il Lecce, “quel” Lecce. E dopo, domenica all’ora canonica, le tre del pomeriggio, giratina a Empoli. Anche loro, occhio: otto punti in quattro partite con la cura Nicola. Tanta fame. Non culliamoci.

Fiorentina: (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Quarta (72’ Comuzzo), Biraghi; Mandragora, Duncan (72’ Arthur); Ikonè, Beltran (82’ Barak), Nico Gonzalez (59’ Bonaventura); Belotti (72’ Nzola). All. Italiano

Frosinone: (4-3-3): Turati; Gelli (78’ Cheddira), Okoli, Monterisi (46’ Romagnoli), Valeri; Mazzitelli, Barrenechea (64’ Reinier), Harroui (64’ Brescianini); Soulé, Kaio Jorge, Seck (46’ Liola). All. Di Francesco

Arbitro: Feliciani di Teramo; Carbone, Giallatini; quarto uomo Marinelli (Var Paterna-Mazzoleni)

Marcatori: 16’ Belotti, 19’ Ikoné, 43’ Quarta, 53’ Nico Gonzalez, 66’ Mazzitelli, 85’ Barak

Note: ammoniti 4’ Quarta, 50’ Romagnoli, 68’ Terracciano, 90’+2 Nzola. Angoli 5-2 Frosinone

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