​Canone Rai e Luce, è il caos. Il 16 maggio scade autodichiarazione

Aduc: "Aspettiamoci di tutto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Maggio 2016 14:54
​Canone Rai e Luce, è il caos. Il 16 maggio scade autodichiarazione

Mancano pochi giorni al 16 maggio, data entro cui bisogna spedire l'autodichiarazione per non pagare il canone in caso di non possesso di un apparecchio tv o, per non pagarne due o tre salvo poi cercare di ottenere il dovuto rimborso, nel caso di piu' utenze elettriche con diverse intestazioni piu' o meno riconducibili al medesimo nucleo famigliare anagrafico. Data che solo alcuni giorni fa è stata prorogata al 23 maggio per utenti tipo militari o diplomatici. Vincenzo Donvito Presidente Aduc che non ha perso occasione di stare con il fiato sul collo dei funzionari preposti alla realizzazione dell'imposta ricorda che si tratta di "una normativa votata con la fiducia"."Dopo l'ok a denti stretti del Consiglio di Stato e l'ok problematico del Garante della Privacy, e dopo la pubblicazione di FAQ cangianti a seconda del giorno da parte dell'Agenzia delle Entrate, e dopo il telefono a disposizione per i chiarimenti della medesima agenzia, sembra tutto ok? Troppo facile.

Pur se stiamo parlando di una banale imposta che si paga allo Stato per finanziare il servizio pubblico di informazione radiotelevisiva, il nostro Governo e' riuscito ad infilarsi in un “cul de sac” da cui abbiamo l'alta certezza che ne uscira' molto male, soprattutto perche' a pagare le spese saranno gli utenti e i sudditi dello Stato" sottolinea Donvito. Siete allarmisti? "Le aziende elettriche che dovranno inviare ai propri utenti le bollette gravate anche del canone, non stanno - come fa sapere Assoelettrica - predisponendo elenchi di contribuenti ma aspettano che l'Acquirente Unico li fornisca dopo averli incrociati con quelli dell'Agenzia delle Entrate (che a sua volta li deve incrociare con quelli dell'Anagrafe tributaria) ma tutti stanno aspettando di farlo entro 15 giorni dal decreto del ministero dello Sviluppo Economico che doveva essere emanato entro il 15 febbraio e ad oggi non c'e'".Non solo.

"Per il nostro osservatorio in materia - prosegue Donvito -, ci avvaliamo spesso, oltre che dei documenti ufficiali, anche di autorevoli pareri dei media piu' specializzati. Oggi un'intera pagina de IlSole24Ore, e' dedicata alla materia. Se questa dovesse essere la fonte principale di informazione per diversi utenti, non pochi sbaglierebbero. Per il quotidiano di Confindustria, per esempio, l'autodichiarazione puo' essere inviata anche per pec certificata.. ma non e' cosi' che prevede la norma.

Inoltre, sempre la stessa spedizione “va presentata entro il 16 maggio 2016 per posta normale o online”. Subito specifica che online e' praticamente impossibile perché occorrono almeno 15 giorni per avere le credenziali per collegarsi al sito del Fisco alla bisogna, ma bisogna leggere alcune righe sotto per capire che per questo quotidiano “posta normale” significa “plico raccomandato (non in busta chiusa)”. Quanti lettori si saranno perduti tra la “posta normale” e la sua specifica che ci dice - linguaggio più che comune - che non e' normale? Non bisogna essere esperti della fruizione mediatica per capirlo, cosi' per capire cosa significhi “plico raccomandato (non in busta chiusa)”, tipica spedizione degli addetti ai lavori degli studi legali non certo del comune mortale che prende il suo bigliettino e fa la fila alle Poste. A cosa ci serve capire gli svarioni di questo importante giornale, punto di riferimento non secondario per molti addetti ai lavori? Che siamo non solo in alto mare, ma nella burrasca che sta per trasformarsi in sfascio.

A noi non interessa “fare le bucce” al giornale di Confindustria (problemi loro), ma che ad una settimana dalla scadenza importante del 16 maggio (23 per i privilegiati) non circolano ancora informazioni precise da chi, quasi sempre, e' preciso e punto di riferimento.Che significa oltre alla confusione di chi e' in buona fede? Che quelli che non sono in buona fede hanno architettato e perseverano perche' l'errore sia la regola: cioe' che chiunque sia intestatario di un'utenza elettrica comunque paghi il canone anche se doppio e/o triplo, poi si stara' a vedere coi rimborsi che, tra domanda da inviare tramite raccomandata A/R, giro di carte e soldi tra gestori elettrici ed Agenzia delle Entrate, vuoi che qualcosa, tra tempistiche semestrali e disgusto (economico e psichico) dell'utente in credito a doversi impegnare, non rimanga attaccato dove non dovrebbe esserlo? E' come per le multe al codice della strada che, quando sono meno di un centinaio di euro, dovendo il ricorrente pagare 43 euro di tasse e perdere una giornata per andare dal giudice di pace, prima di darsi da fare ci pensa 9 volte.

E lo Stato del canone Rai e' lo stesso di quello delle multe per violazione del codice della strada".Che fare? "Noi ci stiamo attrezzando per ridurre il danno il più possibile ai milioni di utenti malcapitati, preparando modulisitiche varie che non scoraggino dal fare ricorsi, nonchè studiando nei minimi particolari tutte le varianti possibili ed immaginabili delle migliaia di situazioni che ci verranno sottoposte… facendo, ovviamente, riferimento, non ad alcuni media per autorevoli che siano, ma solo alla strettissima interpretazione della norma" conclude Donvito.

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