Caccia in Toscana, animali stremati: chiesto il rinvio della stagione

Fattori e Sarti: “La fauna selvatica è stremata da siccità e incendi. Regione blocchi la caccia almeno per il mese di settembre, nel rispetto delle leggi italiane e comunitarie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2017 15:03
Caccia in Toscana, animali stremati: chiesto il rinvio della stagione

La Toscana, ancor più di altre regioni italiane, sta vivendo un’estate da bollino rosso, con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, l’agricoltura in ginocchio e un’impennata nel numero di incendi che hanno bruciato quasi 2000 ettari dei nostri boschi ed ampie zone particolarmente ricche di biodiversità”, ricordano i Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“Avevamo chiesto il rinvio della stagione venatoria già nel luglio scorso, nel corso della discussione del consiglio regionale sull’emergenza incendi. Adesso la situazione è persino peggiorata e non possiamo che rilanciare la proposta, unendoci alle richieste di tante associazioni ambientaliste, da Legambiente a WWF e Lipu. Per questo abbiamo presentato una mozione urgente in cui chiediamo che la Regione escluda qualsiasi ipotesi di apertura anticipata della caccia a qualsivoglia specie animale e stabilisca il divieto dell’attività venatoria su tutto il territorio regionale almeno per tutto il mese di settembre, per poi verificare la situazione.

Solo così gli habitat e la fauna potranno recuperare condizioni fisiche e fisiologiche soddisfacenti”.“Siccità e incendi hanno provocato la morte di tanti animali e la fuoriuscita di moltissimi esemplari dalle proprie zone abituali alla ricerca di cibo e acqua. Diminuendo drasticamente i tradizionali rifugi, la stagione riproduttiva di moltissime specie, sia cacciabili sia protette, è compromessa. Anche gli uccelli migratori in viaggio verso l’Africa incontreranno gravi ostacoli, dato che le tradizionali aree di sosta e alimentazione sono distrutte o senza acqua”.“Non si può quindi che applicare alla lettera i principi costituzionali e internazionali di tutela della fauna selvatica e degli habitat naturali e gli articoli della legge 157/1992 che esplicitamente delega alle regioni la possibilità di ‘vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità’.”“Registriamo con favore le parole del Presidente Rossi che correttamente ha affermato che non è possibile proclamare lo stato di calamità e non tenerne conto nella definizione del calendario venatorio.

Stavolta ci aspettiamo dunque una decisione conseguente da parte della Giunta e del consiglio regionale, con la speranza che i tanti consiglieri e assessori accaniti sostenitori di una caccia estesa e sregolata una volta tanto stiano dalla parte della natura”.

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