Buche di Firenze: galleggiare sull'acqua ignari del sottosuolo

Un viaggio tra le opere di scavo che hanno lasciato un segno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2016 14:30
Buche di Firenze: galleggiare sull'acqua ignari del sottosuolo

Abbiamo cercato di ricostruire il reticolo storico dei torrenti fiorentini che scendevano e scendono ancora dalle colline. Tracciare, con una idea di massima, la presenza della falda che dalla Fortezza occupa il letto del Mugnone dal Romito agli ex Macelli. Perché? Per comprendere quanto Firenze sia delicata nei monumenti quanto nel suo sottosuolo: da tutti conosciuto eppure temuto.Molte, infatti, sono le opere abbozzate ed incompiute, modificate in corso e 'ritoccate' nell'altezza, nelle dimensioni, nel numero di posti auto che avrebbero dovuto occupare una parte di terreno risultata però intoccabile.  Oggi, con la Tav, con i sottopassi tramviari e l'ipotesi del sottoattraversamento del centro storico e con l'esigenza di realizzare Parcheggi scambiatori interrati, il problema è all'ordine del giorno.Boccaccio, Leonardo e tanti personaggi illustri passati da Firenze l'hanno vista cambiare, hanno visto ad esempio il torrente San Gervasio attraversare il Campo di Marte e perdersi nel centro storico da Settignano a Santa Reparata e fino a San Pier Scheraggio.

Un corso modificato negli anni, deviato a valle ed a monte, sorte toccata a numerosi corsi d'acqua oggi tombati."Tombare" un corso d'acqua è una necessità che i geologi non esitano a definire "delicata e critica" perché quel corso d'acqua continua a ricevere e restituire ed il suo letto nascosto ha poco spazio di manovra.Mettiamola così: provate a costruire un castello di carte sopra un palloncino pieno d'acqua.. poi aggiungete o levate l'acqua.Abbiamo offerto inoltre all'Ordine dei Geologi l'occasione per rivendicare il proprio ruolo e sottolineare nuovamente le critiche che l'Ordine solleva quando le istituzioni si trovano a dover votare nuove normative.

 Forse il vigore che anima il dibattito politico scema in tempi non sospetti, e così sulle criticità del sottosuolo fiorentino abbiamo appreso ben poco. Arpat Toscana si distingue quale baluardo della sicurezza pubblica e sono proprio i tecnici dell'Autorità regionale a fare spesso luce laddove l'occhio degli Osservatori non arriva. I cittadini guardano con interesse ai bollettini diramati dai tecnici che vigilano sulla falda, mentre tentennano davanti alle parole dei politici.

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