Borse rubate a Stefano Ricci recuperate a Linate in partenza per la Cina

gran parte della refurtiva era stata rubata, lo scorso 29 giugno, al noto stilista Stefano Ricci presso la sua ditta di Fiesol

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2014 10:47
Borse rubate a Stefano Ricci recuperate a Linate in partenza per la Cina

I Carabinieri del Nucleo Operativo di Firenze hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa del reato di traffico di merce contraffatta, introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, tre uomini e tre donne, tutti abitanti nella Provincia di Milano. Parte della banda era pronta a partire per la Cina, dove avrebbe riprodotto alcuni modelli esclusivi e non ancora in commercio; gli investigatori del Nucleo Operativo, con uno stratagemma, riuscivano, infatti, a individuare due soggetti della banda all’aeroporto di Linate, già in fila per il check-in e con alcuni pezzi esclusivi della refurtiva.

I Carabinieri del Nucleo Operativo di Firenze, a seguito di articolata e fulminea attività info-investigativa, riuscivano a recuperare un ingente quantitativo di merce griffata di provenienza illecita destinata al mercato internazionale dell’alta moda.

L’attività di indagine avviata lo scorso 29 giugno quando, il noto stilista Stefano RICCI, subì, presso la sua ditta in Fiesole Via Faentina, un furto di numerosi prodotti di pelletteria in lavorazione, in prevalenza di fibbie e cinture. L’indagine ha portato i militari dell’Arma nei Comuni di Cesano Boscone, Peschiera Borromeo e Cusano Milanino, tutti della Provincia di Milano, ove hanno recuperato e sequestrato refurtiva per un valore di circa di due milioni di euro.

Il blitz è avvenuto durante la giornata dell’11 appena trascorso, quando un team di militari del Nucleo Operativo, una volta individuati i soggetti e raggiunta la loro base, sita in Cesano Boscone, li hanno bloccati ponendo così fine alla loro attività illecita. La maggior parte della merce, provento del furto che ha subito la ditta “Stefano Ricci”, era ancora conservata negli involucri di fabbrica; in particolare si tratta di cinture e borse pregiate, nonché fibbie, marchi, etichette ed accessori vari recanti il noto simbolo dell’aquila. Il blitz si conclude con numerose perquisizioni in magazzini, abitazioni e uffici e con la denuncia in stato di libertà per il reato di ricettazione e traffico di merce contraffatta, introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi, di tre uomini e tre donne.

La base logistica era l’attività commerciale di una donna del gruppo, la 52enne italiana, già nota alle Forze dell’Ordine. Il resto della banda era composto da un 31enne cinese, già noto alle Forze dell’Ordine, una 30enne cinese, disoccupata, un 53enne nato in Brasile, impiegato, già noto alle Forze dell’Ordine, una 36enne cinese, disoccupata, ed un 46enne coreano, commerciante e già noto alle Forze dell’Ordine, tutti abitanti nella Provincia di Milano. L’attività di indagine, al fine di risalire ad ulteriori complici, è tutt’ora in corso. 

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