Bitcoin è davvero il nuovo oro digitale? Analisi dei fatti e pareri degli esperti

Ecco i dati e cosa ne pensano gli analisti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2022 13:18
Bitcoin è davvero il nuovo oro digitale? Analisi dei fatti e pareri degli esperti

Ormai è impossibile trovare qualcuno che non abbia sentito parlare di Bitcoin e criptovalute almeno una volta, in quanto questi sono in assoluto gli asset più gettonati del momento. Sembra che proprio grazie alla fama di Bitcoin sempre più persone in Italia, come anche in Toscana, si stiano avvicinando al mondo delle criptovalute e del trading in generale, decidendo di lanciarsi in un ambito tutto nuovo e in qualche modo futuristico.

Non è un caso se nascono di continuo nuove piattaforme capaci di garantire l’accesso al mercato criptovalutario, come Bitqh che offre la possibilità di effettuare compravendite in modo veloce. Tuttavia, non tutti gli i crypto-amatori sono disposti a correre rischi investendo in criptovalute ed è per questo che molti si concentrano solo sul Bitcoin, asset da molti ritenuto l’oro digitale della nostra epoca. Ma le cose stanno davvero così? Bitcoin è davvero il nuovo oro digitale? Ecco i dati e cosa ne pensano gli analisti.

Bitcoin in alternativa ai lingotti: è possibile?

Attualmente Bitcoin non si trova esattamente nel suo periodo migliore, dato che è dall’inizio del 2022 che la criptovaluta ha continuato inesorabilmente a scendere facendo nascere qualche dubbio sul fatto che possa diventare un bene rifugio deflattivo al pari dei metalli preziosi. Attualmente infatti il suo valore è sceso del 20% dall’inizio dell’anno e si trova al 45% del suo massimo storico, peraltro toccato solo tre mesi fa.

Secondo il noto analista Vincent Boy, la mancanza di fondamenti di economia reale potrebbe potenzialmente rendere i Bitcoin un rifugio sicuro durante i periodi più turbolenti dei mercati. Può quindi prendere davvero il posto dei buoni vecchi lingotti d’oro?

Secondo alcuni esperti sì e questo avviene proprio per una serie di caratteristiche intrinseche ai Bitcoin stessi. Innanzitutto si deve ricordare che Bitcoin lavora su una rete decentralizzata e che quindi nemmeno il suo misterioso creatore Satoshi Nakamoto potrebbe cambiare la regola che prevede un tetto massimo al numero di Bitcoin prodotti.

Questo è proprio quello che maggiormente mette in contrapposizione questa cripto con le normali valute. Queste sono infatti controllate dalle banche centrali che nella passata crisi del 2007 e in quella attuale dettata dal Covid19 hanno inondato i mercati di liquidità.

Gli esperti affermano quindi che così come in passato gli investitori andavano tradizionalmente a operare in oro quando l’inflazione la faceva da padrona, in futuro le nuove generazioni di trader potrebbero fare la stessa cosa con l’oro digitale, ovvero con i Bitcoin.

Bitcoin rifugio sicuro: non tutti sono d’accordo

Come succede praticamente in ogni ambito, anche riguardo i Bitcoin e il loro ruolo di oro digitale non tutti gli esperti sono d’accordo. Gli analisti della banca Ubs, infatti, affermano che gli investitori non possono concentrare il loro portafogli azionario soltanto sulle cripto, ma integrarlo con altri asset sarebbe davvero doveroso per proteggersi dai rischi e aggiungono che Bitcoin è decisamente troppo volatile per poter essere considerato come un rifugio sicuro.

John Mulligan, portavoce del World Gold Council, afferma inoltre che è vero che le criptovalute tentano molto chi è interessato ad asset su cui investire nel breve termine e trarne profitto, ma è pur vero anche che gli investitori in oro hanno un profilo molto differente.

Inoltre, l’attuale situazione di Bitcoin alimenta i dubbi di chi già non è portato a credere nella cripto come bene rifugio. Resta però la collettiva fiducia nel fatto che il momento di crisi di Bitcoin sia destinato a finire presto e dunque non resta che aspettare nuovi sviluppi e vedere cosa succederà.

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