Bilancio: approvato OdG a favore degli insegnanti delle scuole dell’infanzia pubbliche

Presentato da numerosi consiglieri PD. Nel pomeriggio presidio in piazza della Signoria. La vicesindaca Giachi replica alla senatrice Petraglia: “Fa, o vuol fare confusione”. Donzelli: “Maestre in appalto, Firenze aiuta i soliti amici delle cooperative”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2015 23:15
Bilancio: approvato OdG a favore degli insegnanti delle scuole dell’infanzia pubbliche

Approvato l’Ordine del Giorno dei consiglieri del Partito Democratico Stefania Collesei, Alessio Rossi, Cecilia Pezza, Francesca Nannelli, Benedetta Albanese, Serena Perini, Luca Milani, Niccolò Falomi, Leonardo Bieber e Domenico Antonio Lauria collegato alla proposta di Delibera consiliare n. 127/2015 “Per garantire il livello qualitativo delle scuole dell’infanzia pubbliche”. In particolare  l’Ordine del Giorno approvato chiede alla Giunta di garantire il servizio educativo pomeridiano della scuola dell’infanzia con il personale pubblico a tempo indeterminato e di condividere con le parti sociali interessate la riorganizzazione, aprendo un tavolo col Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca."I cultori della velocità renziana apprezzeranno senz'altro la solerzia con cui il sindaco Nardella e la vicesindaco Giachi si stanno affrettando ad attuare a Firenze i propositi della Buona Scuola prima ancora che si conoscano i contenuti definitivi del ddl, da due settimane impantanato, dopo roboanti annunci e immancabile rassegna di slide, in qualche stanza del Governo.

Sindaco e Vicesindaco stanno anticipando le intenzioni del Governo, privatizzando, di fatto, la scuola e perseguendo un disegno di privatizzazione totale dei servizi pubblici, come accaduto già per l'acqua e i trasporti". Lo dichiara la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessia Petraglia, che questo pomeriggio ha preso parte al presidio contro le esternalizzazioni nelle scuole dell'infanzia comunali che si è tenuto sotto Palazzo Vecchio. "E' noto come nei primi anni da Sindaco, ufficialmente per far fronte ai tagli di Tremonti e Gelmini, Renzi abbia scelto di trasferire allo Stato alcune scuole comunali - spiega la senatrice – Lo Stato, a sua volta senza risorse, ne ha accolte soltanto alcune, lasciandone altre, suo malgrado, al Comune.

A Firenze, le scuole dell'infanzia comunali sono nate in anni lontani per promuovere la qualità dell’offerta educativa e la continuità tra i vari servizi educativi e scolastici, riducendo le liste di attesa. Il sindaco Renzi non ha sopportato che qualcuno prima di lui potesse avere fatto bene e quindi ha iniziato l'opera di rottamazione, con l'obiettivo, più volte da noi denunciato, di dismettere la scuola pubblica". "Divenuto Presidente del Consiglio - prosegue Petraglia - Renzi ha fatto della scuola l'elemento centrale della propria azione politica, tanto da dedicarle un intero set di slide intitolate La Buona Scuola, con la promessa di un ddl rivoluzionario.

Nel provvedimento si parla poco di scuola dell'infanzia. Di certo c'è però il rinvio dell'assunzione di 23mila insegnanti precari della scuola dell'infanzia e il perdurare della scarsità di risorse, cui ancora il Governo non ha posto rimedio. Comprendiamo, quindi, le difficoltà di Nardella e Giachi che si pongono il problema di garantire lo standard qualitativo delle scuole dell'infanzia mentre il loro Governo persevera sulla strada dei tagli. Ma piuttosto che inventare un'alquanto bislacca soluzione mista pubblico-privato (ricordiamo che parliamo di scuola, di istruzione, di bambini, non di gestione di aziende) ci saremmo aspettati una forte protesta nei confronti del Governo e dei tagli scellerati che Renzi sta confermando, in piena continuità con i governi Berlusconi e Monti". "Invece - dice ancora - il sindaco e la sua vice paiono proprio voler andare incontro al Governo cercando di anticiparne le intenzioni, facendo di Firenze e della Toscana il luogo in cui si riduce alla sola mattina la scuola dell'infanzia e si propone per il pomeriggio qualcosa che, con tutto il rispetto, ha caratteristiche profondamente diverse.

Una vera e propria privatizzazione delle scuole dell'infanzia che va nella stessa direzione delle defiscalizzazioni previste nel ddl. C'è poi tutto il capitolo relativo al grande problema contrattuale posto da questa riorganizzazione ma comprendiamo bene che in tempi di Jobs Act, ormai, questa sia una questione secondaria". "Invece di affrontare con serietà i problemi - aggiunge - la Vicesindaco si affretta ad affibbiare agli oppositori l'etichetta a mezzo stampa di difensori ideologici di un sistema che vive solo di una spesa pubblica che cresce a dismisura.

Ma l'unica ideologia che vediamo è quella della privatizzazione a tutti i costi di tutti i servizi pubblici, di cui proprio il comune di Firenze si sta mostrando paladino, a costo di utilizzare argomenti populisti e approssimativi. E' gravissimo che la Vicesindaco di Firenze tratti i cittadini come sudditi e i dipendenti pubblici come fannulloni, esattamente come Brunetta qualche anno fa". "La scuola - conclude Petraglia - produce saperi e non può essere ridotta a un ragionamento di costi e benefici.

Non è ideologia, questa, ma soltanto puro buonsenso".

La vicesindaca Cristina Giachi replica: “La riorganizzazione del servizio di scuola dell’infanzia, attuata per salvare il servizio pubblico dalla chiusura e per rilanciare il progetto educativo del servizio comunale di Firenze, non ha nulla a che fare con il ddl La buona scuola e con la disciplina nazionale in tema di servizi ai bambini da 0 a 6 anni. Il nostro provvedimento non punta a privatizzare, ma stabilisce un nuovo livello di integrazione pubblico-privato necessario per salvare il servizio alle famiglie e potenziare il controllo pubblico. Sono strumentali le dichiarazioni e gli attacchi di chi, come la senatrice Petraglia, fa o vuol fare confusione”.

“Scegliendo di esternalizzare il servizio del doposcuola, il Comune di Firenze specula sulla formazione dei bambini e sul lavoro delle maestre per aiutare i soliti amici delle cooperative. Noi invece condividiamo le preoccupazioni delle mamme, perché il doposcuola non può essere considerato soltanto un parcheggio per i bambini. Con il progetto di barbare esternalizzazioni che Palazzo Vecchio sta portando avanti non viene garantita quella continuità educativa necessaria per dare ai piccoli sicurezza e stabilità in anni così delicati per la loro crescita”.

E’ quanto commenta il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovanni Donzelli, che questo pomeriggio ha partecipato alle proteste delle mamme in Palazzo Vecchio per il futuro delle scuole cittadine dell’infanzia. “Se è vero, come dice l’assessore Giachi, che il personale delle cooperative sarà in possesso di tutti i titoli – si chiede ancora Donzelli – allora perché queste dovrebbero costare meno? Saranno sottopagate, rispetto alle colleghe, e non crediamo che sia il modo giusto per assicurarci che svolgano il loro prezioso lavoro nelle condizioni migliori.

Le maestre non si danno in appalto, tantomeno ai soliti amici”.

Approfondimenti

Domani, 31 marzo, presidio dei precari scuola della CGIL davanti all’USR via Mannelli Firenze dalle ore 14,45 alle 16,15.

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