Bekaert: il presidente Giani scrive al ministro Giorgetti

Stamani la Uilm ha incontrato i lavoratori: “Fondamentale allungare subito la cassa integrazione”. Ribadito il No netto ai licenziamenti. Materazzi: “Momento di grave incertezza, servono risposte per la reindustrializzazione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2021 16:05
Bekaert: il presidente Giani scrive al ministro Giorgetti

Dopo la convocazione del tavolo dell’unità di crisi sul caso Bekaert, annunciata dal consigliere delegato al lavoro e crisi aziendali Valerio Fabiani, il presidente della Regione Eugenio Giani scrive una lettera aperta al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Stamani la Uilm ha incontrato i lavoratori della Bekaert davanti ai cancelli dello stabilimento di Figline Valdarno. E’ stata l’occasione per ribadire ancora una volta il NO secco e risoluto ai licenziamenti dei lavoratori.

“Temiamo che dietro i licenziamenti ci sia l’idea di vendere lo stabilimento al miglior offerente, senza il peso dei lavoratori - ha spiegato Davide Materazzi, Responsabile Uilm Arezzo - Firenze - Sarebbe un’ipotesi che va in netto contrasto con quanto concordato fino ad oggi, e che aveva come obiettivo comune la reindustrializzazione del sito e la continuità occupazionale per i 318 lavoratori coinvolti a partire dal giugno 2018”.

“Il 24 febbraio prossimo incontreremo in Regione Toscana l’azienda - ha sottolineato ancora Materazzi - e quello sarà il termine ultimo per convincere la multinazionale a sospendere la procedura di licenziamento ed allungare la cassa integrazione che altrimenti scadrà tra pochi giorni, il 9 marzo. Allungare la cassa integrazione è fondamentale non perché i lavoratori stanno bene in cassa, tutt'altro, loro vogliono tornare a lavorare quanto prima, e lo dimostra il fatto che alcuni di loro sono a lavorare in prova a 40 - 50 km da casa, alla Laika.

Allungare la cassa integrazione è fondamentale per avere il tempo necessario affinché il Mise ricostituisca la propria struttura e convochi tutte le parti in causa - sindacato, istituzioni ed azienda - per presentarci i soggetti interessati alla reindustrializzazione del sito industriale ex Pirelli di Figline Valdarno. I lavoratori stanno vivendo un momento di forte angoscia ed incertezza, preoccupati per il proprio futuro e quello delle proprie famiglie. Nei loro occhi lucidi qualche lacrima trattenuta a stento, ma ancora comunque determinati a non mollare.

La Uilm continuerà ad essere al loro fianco per trovare tutte le soluzioni possibili”.

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