Piano Sanitario regionale illegittimo? Parla il Collegio di Garanzia

Mugnai (Fi): «Un game over che sancisce il fallimento della legislatura Rossi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2014 19:01
Piano Sanitario regionale illegittimo? Parla il Collegio di Garanzia

Dopo il parere di illegittimità sulla sostituzione della vicepresidente Targetti, una nuova bocciatura formale si abbatte dal Collegio di garanzia statutaria sulla Giunta regionale toscana. Questa volta la lente d’ingrandimento dell’organismo si è fissata sul piano socio-sanitario integrato regionale, o, per meglio dire, sugli emendamenti al Piano 2012-2015 (varato due anni fa) approvati dalla Giunta il 7 febbraio scorso. Diverso l’atto, analogo il responso: illegittimità. La Giunta, secondo il Collegio, non avrebbe potuto procedere alla modifica del Piano tramite emendamenti in assenza di un puntuale coinvolgimento del Consiglio in fase di concertazione. A richiedere il parere dell’organo di garanzia aveva provveduto il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Fi), che aveva raccolto l’adesione all’iniziativa da parte dei capigruppo delle opposizioni di centrodestra Giovanni Santini (Forza Italia), Alberto Magnolfi (Nuovo Centrodestra), Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana-NCD), della portavoce dell’Opposizione Stefania Fuscagni, e dei consiglieri regionali Gianluca Lazzeri (Più Toscana-NCD), Marina Staccioli (Fd’I), Alessandro Antichi (FI) e Gabriele Chiurli (Gruppo misto).

La richiesta si fondava sia sull’uso dello strumento dell’emendamento, sia sulla possibile violazione dei diritti sia, soprattutto, delle prerogative del Consiglio regionale, in specie delle minoranze consiliari. «Con il principale atto di programmazione sanitaria la giunta regionale ha scelto di procedere d’imperio e adesso ne paga le conseguenze con un prevedibile game over», commenta il primo firmatario dell’istanza Stefano Mugnai. «Negli emendamenti del febbraio scorso non ci sono lievi aggiustamenti – prosegue – bensì numerose modifiche spesso sostanziali, che implicano la sostituzione di interi paragrafi e la conseguente ridefinizione ex novo di strategie ed azioni.

Ciò avrebbe dovuto suggerire alla giunta un iter differente, ma ancora una volta si è preferito percorrere la via dell’arroganza rispetto soprattutto alle relazioni istituzionali: una scelta a quanto pare illegittima. Oggi al di là del dato formale, che comunque pesa, di questa bocciatura preoccupano le conseguenze: se infatti la Giunta rispetterà il parere espresso dal Collegio, e ci mancherebbe altro, i tempi si allungheranno fino a rendere quasi impossibile l’approvazione del nuovo Pssir entro la fine della legislatura.

A meno, ovviamente, che dal cappello a cilindro della premiata ditta Rossi&Marroni non escano nuovi escamotages o pasticci peggiorativi e anch’essi potenzialmente censurabili. Anche in quel caso, comunque, il fallimento di una giunta che ha ormai di fatto perso una legislatura sarebbe conclamato. Se Rossi e Marroni fossero stati più attenti ai suggerimenti che arrivavano non solo dall’opposizione, ma anche da figure istituzionali di maggioranza, probabilmente oggi non saremmo a questo punto e la sanità toscana – conclude Mugnai – avrebbe già delineate le strategie per il futuro, anche se ciò di cui stiamo parlando oggi, marzo 2014, è il piano sanitario 2012-2015.

Siamo già fuori tempo massimo. Queste ultime settimane della presidenza Rossi sono state una vera e propria agonia, vale la pena accanirsi quando è ormai chiaro a tutti che le prossime saranno anche peggio?»

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