La Toscana in ripresa, ci sono gli anticorpi alla rivolta dei forconi

Simoncini, assessore regionale al Lavoro: “Non temo un’invasione di forconi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2013 14:58
La Toscana in ripresa, ci sono gli anticorpi alla rivolta dei forconi

"Non temo una invasione di forconi" - lo ha dichiarato Gianfranco Simoncini, Assessore alle Attività produttive, Lavoro e Formazione della Regione Toscana, intervistato da Klaus Davi per il talk show “KlausCondicio”, in onda su You Tube (www.youtube.com/klauscondicio). “In Toscana c’è una coesione sociale molto forte, c’è una presenza sindacale che può dare rispetto a forme di poujadismo esasperato. Però è vero che anche in Toscana si soffre, ci sono lavoratori e lavoratrici in difficoltà.

Noi ci siamo inventati tanti strumenti per intervenire e per andare incontro al pur pesante disagio sociale”. “Non ci sentiamo commissariati dopo la vittoria di Matteo Renzi. Siamo assolutamente in carica, anche perché, se penso alla giunta regionale, abbiamo un presidente che è tra i più popolari in Italia e questo è già un fatto molto positivo. Per quanto riguarda il partito, la vittoria di Renzi era già avvenuta lo scorso anno alle primarie anche se tra gli iscritti qui in Toscana ci sono equilibri diversi.

Credo che il problema fondamentale di Renzi sia quello di costruire un’alternativa solida nel Paese e una prospettiva di governo, che, personalmente, ritengo spurio. La questione è puntare all’unità di questo partito: se in questi anni una parte del lavoro è stata quello di sparare contro il quartier generale del Pd sulla base di una valutazione politica, ora il quartier generale è suo, quindi ha la responsabilità di rafforzare la proposta politica di questo partito, ma anche l’unità.

Non vedo però in questo un problema, ma semmai un’opportunità anche perché in Toscana abbiamo diverse federazioni, nelle quali ha vinto quella che oggi è la minoranza a livello generale. Non credo che l’idea di Matteo Renzi sia quella di chiudere le porte del partito”. Rossi si ricandiderà? “Io penso di sì, penso che debba esserlo e comunque Enrico Rossi l’ha detto chiaramente, è a disposizione per fare le primarie se si renderanno necessarie”. “Non escludo di proporre corsi di ‘simpatia’ per gli operatori turistici della Toscana”. ha detto Gianfranco Simoncini. “Il problema in Toscana è che forse c’è un’eccessiva presunzione sul fatto che comunque siamo la Toscana e qui i turisti ci vengono nonostante tutto.

Altrove gli operatori hanno la capacità di essere friendly nei confronti dei clienti, penso sia un problema di formazione. Oggi bisogna saper conquistare il cliente”. “Stiamo uscendo dalla crisi”.“Le previsioni che sono state fatte vanno in questa direzione e ipotizzano un aumento del Pil dell’1% nella Toscana. Anche se io preferisco vedere i dati concreti più che le previsioni, posso dire che come Ente Regione stiamo cercando di fare il possibile. Ad esempio abbiamo deciso, a fronte del fatto che le risorse comunitarie rischiano di arrivare con un anno di ritardo in Italia, non per ritardi italiani ma perché si sta concludendo solo in questi giorni la trattativa per l’approvazione sia del bilancio che dei regolamenti, di stanziare 80 milioni di anticipazione su risorse regionali che vanno a garantire gli interventi nei confronti dei soggetti deboli del mercato del lavoro e quindi incentivi per l’assunzione, attività sui tirocini, formazione, bandi su ricerca e sviluppo, sull’aggregazione d’impresa, sui processi di internazionalizzazione.

Ci sarà un rafforzamento del sistema impresa che altrimenti quest’anno rischiava di essere zero”. "A Piombino abbiamo la presenza del gruppo Mittal, che è il più grande gruppo indiano" ha dichiarato Simoncini infine a “KlausCondicio”, in onda su You Tube (www.youtube.com/klauscondicio), riguardo al progetto di riconversione sostenibile dello stabilimento. “Stiamo verificando l’interesse del gruppo, ma siamo apertissimi a nuove collaborazioni e stiamo cercando di mettere insieme un po’ di realtà.

Per quanto riguarda il polo di smaltimento, invece è più di un progetto. Sono infatti già partite delle opere per il collegamento, per la messa a disposizione delle aree e quant’altro”. L'altro punto di vista. Il calo della domanda di lavoro in regione (in linea col dato nazionale) continua ad essere pesante. Sulla base dell’ultimo dato strutturato disponibile, gli avviamenti risultano nel secondo trimestre 2013 in calo del 9,8% sull’analogo periodo del 2012 ( -12,4% le donne).

Di questi, 19.240 ( il 10,9% ) sul totale di 175.736 risulta essere a tempo indeterminato. Ben l’89,1% pari a 156.496 risultano avviamenti con occupazione temporanea. Dei tempi indeterminati 10.312 sono a tempo parziale; ne risulta quindi che la “buona occupazione” a tempo indeterminato e a tempo e salario pieno, costituisce solo il 5,08% del totale. E’ questo il dato essenziale dell’elaborazione condotta dalla CGIL Toscana sui dati del mercato del lavoro regionale, dati che testimoniano il perdurare di una fragilità della domanda per quel che riguarda la quantità e la qualità con conseguenze evidenti sul reddito.

Unico dato parzialmente positivo è il calo significativo del lavoro a “a chiamata” più che dimezzato in un anno e che passa da 27.000 a poco più di 10.600 casi mentre il lavoro a termine, ma contrattualizzato cresce di 7 punti. Il calo del 7,1% dell’apprendistato completa un quadro che per le figure più deboli del mercato ( under 35 e ultracinquantacinquenni) segnala una vera e propria emergenza che non può essere contenuta ne’ dai bonus occupazione ne’ da incentivi occasionali.

Serve una politica che redistribuisca e restituisca capacità di spesa e di consumo alle famiglie oggi duramente colpite dalle politiche di austerità. Secondo Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro della CGIL Toscana, “l’annunciata ripresa non sembra avere, come certificato per altri versi anche dal dato sulla cassa integrazione, alcun riflesso sull’occupazione; servono politiche differenti per sostenere il reddito e difendere la base produttiva industriale oltre che investire sull’attrazione di nuovi investitori, sull’innovazione e sulla formazione.

Sostanzialmente il contrario delle politiche nazionali, senza la cui inversione il lungo inverno della crisi, si protrarrà con esiti imprevedibili sulla coesione sociale del paese.” “Il nostro obiettivo è fare da cassa di risonanza. Della vicenda si sta occupando la Giunta. Come commissione chiediamo l’apertura di un tavolo con la proprietà e con gli altri soggetti interessati, oltre che con i sindacati”. Ad affermarlo, a conclusione dell’incontro con le Rsu della Seves, è stato il presidente della commissiome Emergenza occupazionale del Consiglio toscano, Paolo Marini, Fds-Verdi, che ha ricordato come “da oltre un anno i circa cento lavoratori di quell’azienda sono in cassa integrazione”. All’incontro hanno partecipato due rappresentanti delle Rsu aziendali, Fabio Bernardini e Matteo Cecafosso, una funzionaria dell’unità di crisi occupazionale della Giunta regionale, Luisa Marinetto, e diversi consiglieri, fra cui la vicepresidente di commissione Marina Staccioli del gruppo FdI, Marco Spinelli del Pd, Rudi Russo del Cd e Vanessa Boretti del Pd, quest’ultima esterna alla commissione Emergenza occupazionale. Se i rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato che “è stato assurdo chiudere le attività produttive quando ormai la cessione dell’azienda sembrava cosa fatta”, chiedendo che “si eviti di perdere definitivamente un’altra fabbrica in Toscana”, da parte dei consiglieri regionali si è evidenziato che ancora nessuna novità, per la Seves, è alle viste, garantendo al contempo l’attenzione politica sulla vicenda.

Una vicenda, detto per inciso, su cui la Giunta anche oggi ha assicurato l’impegno teso a trovare il “giusto interlocutore” per l’acquisto della storica vetreria fiorentina anche attraverso “interventi specifici per la risoluzione di questa ennesima crisi occupazionale”.

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