Amministrative 2014: 203 comuni toscani al voto, di cui tre capoluoghi

Nella tornata elettorale di maggio 2014 si voterà anche in 7 Comuni frutto di fusioni. Prevista una riduzione di 474 assessori e 1.229 consiglieri. Quale democrazia dopo Berlusconi? Domani a Firenze un incontro per parlare di riforme e legge elettorale

Redazione Nove da Firenze
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12 dicembre 2013 22:43
Amministrative 2014: 203 comuni toscani al voto, di cui tre capoluoghi

Firenze, 12 dicembre 2013- Sono 203 i Comuni toscani che andranno al voto nella tornata elettorale di maggio 2014 (presumibilmente il 25 maggio, insieme alle elezioni europee): tra questi ci sono 3 capoluoghi di provincia: Firenze, Livorno e Prato (le tre città più popolose della regione, rispettivamente con 358.079, 157.052 e 185.456 abitanti). E' quanto emerge dalle elaborazioni di Anci Toscana. Comuni frutto di fusioni. Tra i Comuni chiamati al voto ce ne saranno anche 7 che sono frutto di fusioni (in questi Comuni dal 1° gennaio 2014 sarà presente un Commissario e il numero dei comuni toscani passerà complessivamente da 287 a 280): Figline-Incisa; Castelfranco Piandiscò; Fabbriche di Vergemoli; Scarperia-San Piero a Sieve; Crespina-Lorenzana; Casciana Terme - Lari; Pratovecchio-Stia.

Tra questi, 5 Comuni coinvolti nei processi di fusione anticiperanno il voto rispetto alla scadenza naturale: si tratta di Figline, Lari e Pratovecchio, che sarebbero dovuti andare al voto nel 2016; Crespina, che avrebbe dovuto votare nel 2017 e Scarperia nel 2015. Commissariamenti e vicesindaci reggenti Oltre ai Comuni coinvolti nei processi di fusione, ci sono altri 2 Comuni che anticiperanno il voto rispetto alla scadenza naturale: si tratta di Gavorrano (GR) (sarebbe dovuto tornare al voto nel 2018 ma è di nuovo commissariato, per la terza volta dal 2009) e Castiglion Fiorentino (AR) (il cui sindaco, già decaduto ad aprile 2013, è stato dichiarato ineleggibile con una recente sentenza, e il Comune è attualmente amministrato dal Vicesindaco).

Anche i Comuni di Sinalunga (SI), Aulla (MS) e Capalbio (GR) - che sarebbero comunque andati al voto nel 2014 - si presenteranno alla tornata elettorale commissariati, per decadenza/dimissioni del Sindaco. Altri due Comuni, anch'essi a scadenza naturale nel 2014, si presenteranno alle urne attualmente amministrati da Vicesindaci reggenti: si tratta di Castelfranco di Sotto (PI) e Monteriggioni (SI): il primo per decesso del Sindaco e il secondo per decadenza del Sindaco, dichiarato incompatibile dal Consiglio Comunale. Turno unico e possibili ballottaggi Su 203 Comuni chiamati al voto, 168 voteranno con sistema elettorale a turno unico (hanno una popolazione inferiore a 15.000 abitanti), mentre 35 con sistema elettorale a doppio turno. Taglio di assessori e consiglieri E' prevista una riduzione consistente del numero di assessori e consiglieri: sulla base della nuova normativa e della conseguente riduzione del 20% del numero di consiglieri e assessori comunali e sulla base del censimento 2011 saranno 474 gli assessori comunali in meno.

Sarà pari a 1.229 unità invece il "taglio" dei consiglieri comunali. Tutto questo a norme invariate: sono in esame infatti in parlamento DDL che potrebbero portare novità ulteriori nella composizione degli organi politici comunali. I sindaci uscenti Su un totale di 210 sindaci precedentemente eletti, 24 donne e 185 uomini (il dato include anche i sindaci dei comuni che andranno incontro a fusione e che dal 1° gennaio 2014 vedranno la presenza di un commissario, e il deceduto sindaco di Castelfranco di sotto), sono 105 coloro che nel 2014 concluderanno il loro secondo mandato; 104 invece i sindaci che concluderanno il loro primo mandato e che dovranno decidere se ricandidarsi o meno per un secondo mandato.

Dalle elaborazioni di Anci Toscana emerge che negli ultimi 4 anni il 52% dei sindaci che a conclusione di un primo mandato avrebbero potuto candidarsi per il secondo ha scelto di non presentarsi alla competizione elettorale. Si segnala che i sindaci uscenti in Comuni che andranno incontro a fusione, che siano al primo o al secondo mandato, potranno comunque ricandidarsi alla guida del nuovo ente. Nasce il gruppo di Forza Italia in Provincia di Firenze. E' composto dai quattro consiglieri Erica Franchi, capogruppo; Leonardo Comucci, vice capogruppo; Carla Cavaciocchi; Filippo Ciampolini.

Sono tutti provenienti dall'attuale gruppo consiliare de 'Il Popolo della Libertà' e facenti parte della minoranza in Palazzo Medici Riccardi. Il Cavaliere ai microfoni della radio francese 'Europe 1': ''Non ho paura''. Sui giudici: veri protagonisti della scena politica nel nostro Paese. Poi aggiunge: "Amo l'Italia,non posso chiudere la mia avventura fuggendo. Non c'è stato un colpo di Stato ma 4" Trovare una via per uscire da venti anni di berlusconismo, proponendo una diversa cultura democratica, la trasparenza delle istituzioni e dei partiti, la discussione pubblica delle scelte politiche fondamentali.

Di questo si discuterà domani, venerdì 13 dicembre, a Firenze (sala Arci, piazza dei Ciompi 11, inizio ore 17), nell'incontro promosso da Sinistra Ecologia e Libertà – Forum Democrazia, Giustizia, Diritti, al quale prenderanno parte Rolando Tarchi, docente di Diritto costituzionale presso l'università di Pisa, Alessia Petraglia, senatrice SEL, e Rosa Maria Di Giorgi, senatrice PD. Insieme a loro, Marcella Bresci (Comitato per la difesa della costituzione), Roberto Passini (Hyperlink.it) e Massimo Torelli (ALBA); introduce e coordina Paolo Solimeno, coordinatore del Forum Democrazia, Giustizia, Diritti.

“La sentenza della Consulta, la decadenza di Berlusconi e l'elezione di Renzi a segretario del PD hanno di fatto riaperto la partita della riforma costituzionale – spiegano gli organizzatori – Se verrà accantonata la grande riforma che voleva formalizzare, con procedura inedita, lo strapotere dell'esecutivo, verranno modificate competenze e struttura delle Camere? Una nuova legge elettorale è benvenuta, ma sarà conforme alla Costituzione? E a chi giova un sistema maggioritario in una fase di grave crisi politica e sociale? Di questo discuteremo domani, cercando di porre le basi per costruire una via d'uscita dal grande momento di difficoltà che stiamo vivendo, senza cadere nelle tentazioni populiste e senza mettere a rischio i principi su cui si basa la nostra democrazia”.

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