Seves Firenze, una sopravvivenza senza futuro. A giugno l'addio

Calò e Verdi: "Una tragica beffa se non si ferma la perdita dei posti di lavoro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2013 16:12
Seves Firenze, una sopravvivenza senza futuro. A giugno l'addio

La Rsu della Seves ha contestato il comportamento della nuova proprietà che non vorrebbe rilevare il sito produttivo fiorentino. Il 9 giugno 2014 scadranno gli ammortizzatori sociali e per 97 lavoratori è preannunciato il licenziamento. "Una tragica beffa - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - se pensiamo alle promesse e agli investimenti pubblici per garantire un futuro produttivo all’intera filiera". Si allontana "la speranza di reindustrializzazione, si concretizzano le più disgraziate previsioni sulla scarsa responsabilità sociale della nuova proprietà legate a fondati sospetti di diverso utilizzo della stessa area di localizzazione della Seves".

Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori "di questa martoriata vicenda, chiede alla Provincia di Firenze e alle istituzioni di intervenire richiedendo un immediato tavolo alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, incluso il fondo di investimento tedesco Triton". Si tratta di contrastare la perdita dei posti di lavoro e ogni ipotesi di speculazione in atto. Presentata una domanda d'attualità. "Un blitz immorale. Non ci sono altre parole per commentare la decisione di chiudere la Seves nel giugno 2014, quando scadranno gli ammortizzatori sociali, da parte di fondi senza volto, ora proprietari dell'azienda.

Una scelta che metterà in mezzo a una strada un centinaio di lavoratori, senza possibilità di un confronto o di una trattativa con i nuovi acquirenti, il fondo tedesco Triton". E' quanto ha affermato la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, annunciando un'interrogazione sulla vicenda a Palazzo Madama. "Non è accettabile un comportamento che sembra una chiusura per conto terzi - conclude la senatrice Di Giorgi -, da parte di fondi che speculano sul nostro territorio e per questo presenterò un'interrogazione che sollevi il problema a livello nazionale.

Se la Seves è in crisi è proprio per scelte sbagliate del management dei fondi, ma non possono essere sempre i lavoratori a pagare, tenuto conto che la produzione dell'azienda fiorentina gode anche di grande apprezzamento sul mercato".

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