Due giorni in barella perché non ci sono letti all'ospedale

Il consigliere regionale PdL Mugnai presenta un'interrogazione sulla vicenda: «Episodio non inedito, frutto di scelte sbagliate»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2013 23:26
Due giorni in barella perché non ci sono letti all'ospedale

Due giorni in barella perché non ci sono letti all'ospedale. ... nei reparti, non ce ne sono: è accaduto ad Arezzo, all'ospedale di San Donato. «Quanto accaduto nel fine settimana scorso al San Donato è la diretta conseguenza di scelte sbagliate portate avanti da chi amministra la sanità, la vicenda è già comunque oggetto di una specifica interrogazione che ho depositato stamani. Riduzioni dei servizi e tagli dei posti letto negli ospedali fanno il paio con un ingiustificato incremento delle figure dirigenziali.

Ne scaturisce un quadro di un sistema sanitario che rischia di rimanere schiacciato sotto il peso del suo stesso apparato, e le cui conseguenze sono pagate dai pazienti, specie quelli delle fasce più deboli della popolazione». Così Stefano Mugnai, consigliere regionale del PdL e vicepresidente della Commissione Sanità, commenta la disavventura occorsa nel fine settimana scorso ad una signora aretina di 81 anni, trasportata d’urgenza all’ospedale San Donato per problemi cardiaci e ricoverata dopo due giorni passati in barella in una stanza del Pronto soccorso. «Un episodio che riproduce piuttosto fedelmente la realtà sanitaria toscana, fatta di medici e infermieri preparati e competenti ma anche di strutture e di una organizzazione non sempre adeguate alla domanda.

Lo sfogo della figlia della paziente – prosegue il vicepresidente della Commissione Sanità – è più che comprensibile e merita di essere rilanciato: prima di tagliare i posti letto si eliminino buona parte delle poltrone. Per altro quanto accaduto nello scorso fine settimana non è una novità: ricordiamo che solo pochi mesi fa vi fu un’identica denuncia da parte di una figlia per una madre anziana lasciata in attesa per ore al pronto soccorso, senza neanche il conforto di una coperta per affrontare la notte.

Margini di manovra per evitare il ripetersi di questi spiacevoli episodi ce ne sono, basta volerlo».

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