Emergenza grave, ma la tassa da 10 euro sulle case sfitte non piace

10 euro al mese per i circa 400 mila alloggi sfitti fa 4 milioni al mese, quasi 50 l’anno, comunque sufficienti per garantire un tetto a ogni famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2013 15:17
Emergenza grave, ma la tassa da 10 euro sulle case sfitte non piace

L’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca definisce il problema casa come “il punto di sofferenza sociale più acuto e dirompente”, spiega l’azione della Regione e chiarisce la logica della proposta-provocazione della tassa da 10 euro sugli oltre 400 mila alloggi sfitti in Toscana. La proposta non è piaciuta all'opposizione che a livello nazionale chiede di rivedere l'IMU e si ritrova in Toscana l'ipotesi di una tassa sulle case vuote.

I consiglierio PDL in special modo chiedono di rivedere altre politiche finanziate dalla Regione Toscana prima di inserire una nuova tassa di scopo. “La premessa doverosa – spiega Allocca dopo aver letto alcune reazioni a quanto ha affermato un paio di giorni fa –, è che le questioni sul disagio abitativo sono drammaticamente serie e vanno affrontate con altrettanta serietà per costruire una strategia efficace e possibilmente condivisa. Durante le conclusioni al convegno ho ribadito alcune considerazioni sul modo in cui l’Italia ha affrontato, o meglio non ha affrontato, le politiche della casa: a partire dal ridotto stock di alloggi pubblici, che distingue il nostro paese rispetto al resto d’Europa, per arrivare al totale disimpegno statale sia sul terreno dei finanziamenti destinati alla costruzione/recupero/acquisto di alloggi per i meno abbienti, che su quello del sostegno agli affitti alle fasce economicamente più deboli, gravate da canoni sempre più alti e con salari e pensioni sempre più bassi”. La Regione in questi anni ha cercato di ottimizzare le poche risorse a disposizione “operando in più direzioni – prosegue Allocca – e portando avanti programmi di investimento per la riqualificazione e realizzazione di nuovi alloggi per oltre 170 milioni di euro, che però vengono rallentati dai limiti di spesa imposti dal patto di stabilità.

Nel 2012 oltre 14 milioni di euro sono stati trasferiti ai Comuni per il contributo affitti, sostituendo in tal modo l’intervento statale che dagli 11 milioni di euro del 2011 è sceso ai 600 mila del 2012. Senza poi dimenticare la misura innovativa da 4 milioni di euro l’anno, per il 2012 ed il 2013, per il fondo antisfratti e, buon ultimo, il lavoro che abbiamo avviato sul sistema delle agenzie della casa, già presenti in alcune realtà, strumento che va normato in modo puntuale per essere in grado di produrre un effetto calmierante sul mercato privato delle locazioni a vantaggio sia degli inquilini che dei proprietari”. “Tutto questo – dice ancora l’assessore – per ribadire come la Regione si è impegnata fortemente nel settore casa e continuerà a farlo nei prossimi anni.

Ma è evidente che l’ampiezza del problema richiede con urgenza la ripartenza di politiche nazionali. In questo quadro si inserisce la proposta di una tassa di scopo sugli alloggi sfitti, già avanzata a fine 2011 e riproposta anche nel 2012. Una tassa del genere non può provenire da una regione, che non ha autonomia impositiva, ma riguarda invece le scelte del governo (e richiederebbe semmai una modifica della legge 431 del 1998) che nel frattempo ha caricato, attraverso l’IMU, un pesante e pressoché indistinto prelievo sul patrimonio immobiliare senza nemmeno destinarne una piccola parte alla regolazione sociale del sistema abitativo.

Anzi, attraverso l’introduzione della Cedolare secca si sono praticamente azzerate le leve fiscali finalizzate alla incentivazione dell’affitto concordato. Un’ultima osservazione -conclude Allocca – per quanto riguarda l’eventuale gettito che una tassa del genere genererebbe: 10 euro al mese per i circa 400 mila alloggi sfitti fa 4 milioni al mese, quasi 50 l’anno, comunque sufficienti per garantire un tetto a ogni famiglia. In questo caso quindi non posso lamentarmi, come spesso accade in politica, di essere stato frainteso, ma più semplicemente di non essere stato ascoltato”.

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