Toscana: nel primo trimestre 2013 la Cassa integrazione cresce del +82%

Flette la produzione industriale ai livelli del 2009 punto più basso. Unica nota positiva export oltre 2,1 mld nel 2012 ( +7%) mentre la media nazionale è del +3,6%

Redazione Nove da Firenze
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03 maggio 2013 13:49
Toscana: nel primo trimestre 2013 la Cassa integrazione cresce del +82%

Firenze 03/05/2013- Se non ci fosse il blocco della cassa in deroga per l'esaurimento delle risorse, la cassa in Toscana nel primo trimestre 2013 sullo stesso periodo di riferimento del 2012 sarebbe cresciuta del 82,21%. I dati ufficiali parlano di una “contrazione” della deroga, ma le ore effettivamente richieste sono 7.068.177 ( un record) e portano il dato delle sospensioni complessivamente a 18.206.037. Colpisce l'esplosione della cassa straordinaria ( quasi 8.000.000 di ore) con un +128,02%) mentre l'ordinaria cresce “solo” del 72,65%.

I dati colpiscono perchè raffrontati al 2012, anno nel quale si è avuta una nuova impennata della cassa che a fine anno raggiunse quasi i 54.000.000 di ore. Continua la crisi dell'occupazione, cresce di 22.000 unità il numero di disoccupati negli ultimi 12 mesi, mentre per gli avviamenti si consolidano quelli temporanei, crescono i lavoratori a tempo parziale involontari ( ormai il 17,5% del totale) non solo per effetto dell'uso degli ammortizzatori, ma anche perchè i nuovi lavori offerti sono da poche ore settimanali. Colpisce che del 7,8% di disoccupati toscani ( erano il 6,5% lo scorso anno) circa la metà, il 3,5% siano disoccupati di lunga durata, cioè da oltre una anno.

E' questo il dato più alto da 12 anni. Ciò testimonia come la crisi sospinga in condizioni di marginalità decine di migliaia di lavoratori toscani. Il tasso di disoccupazione giovanile fino a 24 anni cresce dal 24,9 al 28,9% dato comunque migliore della media italiana ( 35%). La produzione industriale torna ai livelli del 2009, dopo un leggero rimbalzo fino al 2011 e si trova oggi 23 punti sotto il livello dell'indice 2007. Si consolida positivamente il dato sull'export che anche depurato dall'oro si colloca ampiamente sopra la media nazionale per le performance del meccanico, della pelletteria e di tutto il “made in Italy” di qualità e di alta gamma. Un analisi del campione delle denunce ISEE ne raffronto su un periodo breve (2009-2012) segnala un calo del reddito patrimoniale e da lavoro per un terzo dei dichiaranti, la metà dei quali segnala un arretramento di oltre 20 punti percentuali di ricchezza. Si consolida il calo dei consumi di 14 punti percentuali in raffronto al 2008.

Continua l'andamento negativo degli impieghi in tutti i settori, soprattutto nell'industria e nelle costruzioni, rispettivamente -1,6 mld e -1,5 mld con anche un – 930 milioni nei servizi nel raffronto tra il 2011 e il Gennaio 2013. Continuano ad aumentare le sofferenze oltre 9,7 miliardi e 67.640 soggetti coinvolti. Cala complessivamente l'accesso in definitiva al credito e i tassi di interessi ritornano a crescere. Secondo Daniele Quiriconi, segretario regionale con delega alle attività produttive e al mercato del lavoro: “Si conferma purtroppo un dato, figlio della crisi nazionale, che scarica sui giovani e sui lavoratori più anziani, disoccupati di lunga durata, i suoi peggiori effetti.

Confermiamo la richiesta di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, di rinvio della riforma degli stessi, di interventi straordinari per ridurre le tasse sui lavoratori e i pensionati e per questa via restituire reddito e capacità di consumo. Ridurre la precarietà, anche nei settori pubblici, articolare una vera politica industriale e di attrazione degli investimenti, sia sul piano nazionale che locale. Sono queste le vere priorità per il paese che proponiamo al nuovo Governo” Secondo Fabio Giovagnoli, Direttore di IRES: “La Toscana continua a subire i contraccolpi della crisi globale, reagisce positivamente con le eccellenza che si esprimono positivamente attraverso i dati dell'export, rimane la sofferenza del sistema industriale che senza un adeguato sostegno, rischia di arrivare assolutamente ridimensionato alla eventuale ripresa.

Positivo l'abbassamento dei tassi della BCE di ieri, che va tradotto in politiche industriali concrete in favore della crescita”.

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