David Rettori: Pugile, Calciante, Lottatore

Intevista di Nove da Firenze in vista del match di Mma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2013 22:41
David Rettori: Pugile, Calciante, Lottatore

Intervista di Massimo Capitani e Alessio Farolfi, foto di Monica Caleffi David Rettori è un personaggio. Un personaggio nel mondo del pugilato, nella rena di Piazza Santa Croce, sulla strada. La sua è una storia di vittorie, cazzotti, errori, condanne e riscatto. Una storia che può far discutere, non piacere a qualcuno, ma che affascina sempre. Come quelle storie, quelle vite, sempre sul filo di lana, sempre in bilico, dove combattere è quello che si deve fare per Vivere.

Ecco perché siamo stati a trovarlo alla vigilia del suo ennesimo debutto da combattente nella gabbia dello Slam fight 5, il campionato delle Arti Marziali Miste, le MMA, previsto il 1° Maggio all’Obi hall. Insieme a lui abbiamo anche chiacchierato con il suo Maestro ed amico Ivano Biagi, che si è unito a noi ad intervista iniziata. 19 Aprile 2013 Spiegaci la tua decisione di esordire nelle MMA? Gli sport da combattimento mi piacciono più o meno tutti, poi anche un po’ per i soldi.

Se non ti dicessi dei soldi direi una cavolata, magari lo avrei fatto lo stesso, ma il prossimo anno allenandomi per bene. Quando hai deciso di buttarti nelle MMA? È un mese, un mese e mezzo non di più che abbiamo deciso di buttarci in questa nuova avventura. Hai esperienza, a parte il pugilato, delle altre discipline che compongono le MMA? Solo pugilato e Calcio Storico. Ah… ho fatto gli italiani di full contact con Dino Paladini negli anni 2000, ma senza allenarmi.

Li feci così… Come si è svolta la tua preparazione, quali le differenze con quella per il pugilato? La base è quella del pugilato, ho lavorato soprattutto allungando il tempo che nelle MMA è diverso, - David combatterà sulla distanza delle 2 riprese da 5 minuti – quindi: guanti, con l’uso delle gambe, sacco e figure tutti da 5 minuti. Conosci Jaouad El Byar, il tuo avversario? Ho sentito parlare, per il tuo combattimento, di regole diverse che limitano o vietano alcune azioni. Sì, è un campione di thai boxe e di K1, penso che con la lotta a terra avrà dei problemi pure lui.

Credo che ci dovrebbero essere alcune limitazioni, tipo 5 secondi massimo a terra. Comunque le regole le stabiliamo il giorno prima alla cerimonia del peso. Un campione di thai!!! credevo, per l’esordio, in un avversario più “morbido”. No, è uno bravo, sarà una lotta dura, o me o lui, uno dei due andrà in terra. Io comunque ce la metterò tutta. Al tuo rientro nel 2012 hai collezionato 4 match, due vittorie un pareggio ed una sconfitta di misura, con il quotato Mirko Ricci, e poi uno stop di un annetto.

Che è successo? Ho dovuto scontare un po’ di casini combinati nel passato, tuttora ho il rientro obbligatorio alle 22, David ci fa vedere il documento del Ministero degli Interni, per la serata del 1° Maggio però ho il permesso. Come nasce il tuo soprannome, Ingestibile? Me l’ha dato Ivano - Biagi - ed è azzeccato. La Monica - la fotografa Monica Caleffi - lo sa, abbiamo fissato 4 appuntamenti e per quattro volte non ci sono andato, sono un po’ così. E poi anche per le cavolate che ho fatto in passato. Comunque Ingestibile non è male. Sorride, me lo farò tatuare addosso, sulla schiena. Però quando c’è da combattere è tutto diverso. Quello sempre, ogni volta faccio il peso, anche se trovo difficoltà.

M’impegno, faccio due allenamenti al giorno, con tutti i sacrifici necessari. Che categoria di peso fai? Devo combattere a 77,500 kg, sono un paio di chili fuori, ma ce la faccio. Parlando di Calcio Storico. Durante la finale del 2012 hai riportato un infortunio alla spalla ed anche se sei rimasto in campo - nel Calcio Storico non esistono sostituzioni - sembrava grave, puoi dirci l’entità dell’infortunio? Mi sono rotto anche la mano sinistra, la spalla mi è uscita ed ho perso la sensibilità al braccio per 20- 30 minuti. Riguardo alla sconfitta degli Azzurri - il colore di David Rettori - in finale con i Bianchi del 2012, noi abbiamo detto che sembrava più una giornata storta che l’inizio della fine di un ciclo.

Tu come la pensi? C’è poco da dire sono stati più forti, quest’anno è decisiva per noi, se vinciamo, si riunisce la squadra, sennò si perde per 10 anni di fila, almeno secondo me - Arriva Ivano Biagi che, mentre passa sotto le corde del ring ribadisce - se quest’anno non vinciamo, non vinciamo per 10 anni, ma vinciamo. Sei Calciante da molti anni di una squadra plurititolata come gli Azzurri, pensi che lo spirito di squadra sia lo stesso o è cambiato qualcosa? L’altro anno è mancato qualcosa, eravamo meno uniti.

Quando ho debuttato nel 1999 se c’era la scazzottata c’erano 26 giocatori pronti a farla, nel 2012 se facevo i cazzotti ce n’avevo uno accanto. Sicuramente le nuove regole hanno influito sul nostro atteggiamento, io stesso la sera prima della finale sono stato chiamato in questura, e giochi con mezza testa in questura e mezza sul campo. Ci dici un tuo sogno, una tua aspirazione? Il campionato italiano sicuramente, si prevede la rivincita con Ricci, gli faremo la proposta, un match che varrebbe la semifinale per il titolo nazionale.

Stiamo cercando, aggiunge Biagi, che ora si è seduto vicino a noi, di organizzare il match a Firenze questa volta nel mese di maggio. Certo ci serve un aiuto - allude agli sponsor - e faremo vedere davvero chi è l’Ingestibile, lui lo sa davvero fare il pugilato, nel migliore dei modi, io ho la massima fiducia in lui e sono l’unico. Questo è vero gli risponde Rettori. Che sede avete individuato per il match? Ci stiamo lavorando, con gli sponsor e tutto, comunque la vorremmo organizzare al Parterre. Sarebbe una bel match in una sede prestigiosa, in bocca al lupo per questo e per il resto. Crepi, risponde Biagi, noi - indicando David - la prima battaglia l’abbiamo già vinta, David era 110 chili. L’intervista è finita, il 1° Maggio assisteremo all’incontro di David all’Obihall da spettatori interessati sostenendolo con “un grosso in bocca a lupo”, affinché possa continuare a lottare, come ha sempre fatto, ottenendo, oltre alla forma fisica, anche la “forma” che ognuno di noi deve avere in questa Vita.

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