Bundu vs Jackiewicz, ci siamo

Eccoci. Il conto alla rovescia è iniziato. Dopo la dieta, le privazioni, i chilometri di corsa alla mattina, le ripetute al sacco, le sessioni di guanti, le tattiche al pomeriggio e la concentrazione finale, Leonard Bundu salirà di nuovo sul ring

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2013 15:33
Bundu vs Jackiewicz, ci siamo

Eccoci. Il conto alla rovescia è iniziato. Dopo la dieta, le privazioni, i chilometri di corsa alla mattina, le ripetute al sacco, le sessioni di guanti, le tattiche al pomeriggio e la concentrazione finale, Leonard Bundu salirà di nuovo sul ring. L’incontro si svolgerà il 6 Aprile al Teandastrisce di Roma, dove Leonard combatterà per la quarta difesa del suo titolo continentale. In palestra e nell’ambiente in genere, il match con il duro Rafal Jackiewicz è visto, forse, con un pizzico di apprensione in più rispetto agli altri.

Forse è davvero solo un’impressione o magari il ripetersi della vigilia che invece di abituarci ci rende più sensibili. Certo “i numeri” e le dichiarazioni, fra lo spavaldo e il consapevole, dello sfidante ufficiale sono diverse da quelle dei suoi predecessori: “io vado a Roma per vincere ed illuminare il mio futuro”, lasciando intendere l’intenzione di lasciare il titolo continentale per puntare al mondiale. A parte gli scongiuri del caso, la cabala, la passione e le apprensioni, abbiamo visto Leonard diverse volte in palestra e possiamo affermare come la sua preparazione sia stata ancora una volta al 100%.

Le sue ultime dichiarazioni su Jackiewicz sono diverse da quelle di quest’ultimo, ma in linea con quelle della persona Leonard Bundu: “impossibile sottovalutarlo ma non lo temo […] è possibile che la partita si decida negli ultimi round e io sarò lì a giocarmela”. Siamo sicuri che il 6 Aprile il sorriso e la tranquillità di Leonard al suono del gong, lasceranno spazio alla faccia del Bundu bomaye. Per i tifosi che seguiranno il Campione sia a Roma che in t.v., il cui vincolo con quest’ultimo è divenuto viscerale, questa sarà una certezza da portare nel “Viaggio” verso la capitale.

di Massimo Capitani

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