Tares: il rinvio al 2014, per ora resterebbero Tia a Tarsu ma addizionate

Il Governo sta ipotizzando di rinviare l’applicazione della TARES al 1° gennaio dell'anno prossimo ma le attuali tasse subirebbero il rincaro previsto per i servizi indivisibili comunali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2013 22:07
Tares: il rinvio al 2014, per ora resterebbero Tia a Tarsu ma addizionate

Firenze, 28 marzo – “Il Governo sta ipotizzando di rinviare l’applicazione della TARES al 1° gennaio 2014, mantenendo l’attuale regime di Tia e Tarsu, inserendovi l’addizionale ipotizzata per i servizi indivisibili indivisibili (0,3/0,4 euro al metro quadro) a garanzia del flusso finanziario verso l’erario. In questa fase di diffusa crisi economica ci appelliamo al Governo perché rinvii al 2014 anche l’applicazione dell’addizionale risolvendo il mancato gettito per l’erario in altro modo”. E’ questo il grido di allarme lanciato da Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, per la quale il decreto approdato sul tavolo del Consiglio dei Ministri è insufficiente, per quanto rappresenti un passo avanti rispetto al precedente provvedimento.

L’emissione della prima rata della Tares da parte dei Comuni prevista per il mese di luglio avrebbe infatti provocato gravi squilibri finanziari nei bilanci delle aziende di gestione dei rifiuti nonché ulteriori pesanti problemi agli utenti siano essi commercianti, piccole medie imprese, fino alle utenze domestiche. “Il decreto come è stato pensato è insufficiente in quanto lascia aperto il tema dell’illegittimità dell’Iva sulla Tia, problema che il Governo dovrebbe risolvere con un provvedimento ad hoc.

Inserire poi l’addizionale per i servizi indivisibili nella Tarsu e nella Tia avrebbe un grosso impatto sugli utenti: a parità di tariffa base si verificherebbe un aumento del 15/20% rispetto al 2012; inoltre l’addizionale calcolata come cifra fissa a metro quadro impatterebbe in maniera percentuale molto difforme tra le diverse categorie di utenti, con particolare riferimento alle utenze non domestiche, il cui aumento della Tarsu non sarebbe proporzionale all’anno precedente” prosegue De Girolamo. In assenza di norme specifiche inoltre, l’inserimento di un’addizionale tributaria in una tariffa comporterebbe problemi giuridici che dovrebbero essere risolti. Per i gestori la modifica del provvedimento è urgente anche per garantire un normale ed ordinario flusso di pagamento alle aziende e ai comuni.

“Proponiamo – interviene De Girolamo – di consentire con il decreto l’invio della prima rata senza addizionale il più rapidamente possibile, rinviando eventualmente l’addizionale alla seconda rata. La bozza di decreto ribadisce infine la possibilità per i gestori di predisporre ed inviare le richieste di tributo solo per un periodo transitorio (fino alla fine del 2014 nella bozza della nuova norma, in analogia a quanto precedentemente disposto dal decreto attualmente in vigore). Tale disposizione comporta il rischio per i gestori di generare esuberi di personale calcolati solo in Toscana in 300 unità, dunque il nuovo decreto dovrebbe prevedere la possibilità per le aziende di igiene urbano di gestire la Tares sempre.

Qualora i Comuni volessero ricorrere a qualche altra struttura di riscossione – conclude il presidente dell’Associazione - il decreto dovrebbe prevedere il passaggio automatico di tale personale al nuovo soggetto di riscossione”. “Nel Consiglio dei Ministri di ieri non è stata presa nessuna misura per la sospensione della Tares, è grave che non si decida di risolvere questo grosso problema”. E’ il commento del Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani che con i Sindaci dei Comuni montani toscani da giorni è in mobilitazione contro la Tares. Le associazioni dei Comuni, le imprese del settore dell'igiene ambientale e le organizzazioni sindacali avevano chiesto all'esecutivo un “intervento d'urgenza”, per chiedere uno stop alla nuova imposta e il mantenimento, per il 2013, degli attuali regimi di riscossione del servizio di gestione dei rifiuti.

“La situazione è grave - continua Giurlani - perché la questione della Tares rischia di determinare un'emergenza di liquidità e di raccolta dei rifiuti”.

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