Bambini dai 0 a 6 anni, come vivono in Toscana

L’indagine conoscitiva sarà condotta attraverso audizioni, incontri e sopralluoghi in varie realtà punta ad approfondire l’argomento sia da un punto di vista normativo che pedagogico-educativo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2013 18:56
Bambini dai 0 a 6 anni, come vivono in Toscana

Firenze – Un’indagine conoscitiva sui modelli di gestione in Toscana dell’educazione per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, nella quale si mette anche a confronto la realtà toscana con quella di altre esperienze regionali. È quanto proposto dalla commissione Cultura, presieduta da Nicola Danti (Pd) all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che dovrà approvare o meno la possibilità di farla svolgere alla commissione. L’indagine conoscitiva, che sarà condotta attraverso audizioni, incontri e sopralluoghi in varie realtà della Toscana, punta ad approfondire l’argomento sia da un punto di vista normativo, che pedagogico-educativo e di gestione.

Numerosi gli obiettivi che la commissione si pone: fornire un quadro dei servizi presenti in Toscana sia per la fascia d’età 0-3 che per quella 3-6, evidenziando costi, punti di forza e debolezza; operare un raffronto con alcune Regioni italiane, focalizzandosi in particolare su come altre Regioni hanno risposto ai tagli governativi sulla scuola dell’infanzia; analizzare le forme di sostegno regionali a favore delle scuole d’infanzia paritarie; dare vita a una rete di relazioni con le commissioni consiliari e gli assessorati di altre Regioni; infine, avviare una riflessione sul progetto dei Centri integrati Zero-Sei per analizzarne il valore e, nel caso il valore sussista, la loro possibile realizzazione concreta. L’indagine dovrebbe essere svolta dalla commissione Cultura nell’arco di dodici mesi, da aprile 2013 ad aprile 2014, e le conclusioni saranno presentate entro giugno 2014.

La commissione coinvolgerà nello svolgimento dell’indagine il centro di documentazione dell’Istituto degli Innocenti, e valuterà in corso d’opera se coinvolgere anche l’Irpet. Gli esiti del lavoro costituiranno la base per una proposta di legge in materia di educazione e istruzione. La proposta di indagine conoscitiva, che approderà adesso in Ufficio di presidenza, è stata votata dalla commissione a maggioranza: a favore tutti i gruppi politici, con l’unica eccezione del voto contrario di Giovanni Donzelli (Fratelli D’Italia).

Donzelli ha espresso voto contrario a seguito del rifiuto da parte della maggioranza di inserire fra gli obiettivi dell’indagine quello di approfondire le questioni e problemi relativi all’integrazione con gli immigrati nei servizi offerti nella fascia 0-6. Il presidente Danti ha motivato il rifiuto spiegando che sicuramente durante il lavoro d’indagine la commissione si troverà a impattare con la questione dell’integrazione, così come con altre non meno importanti, ma che l’obiettivo dell’indagine è quello di analizzare un modello di gestione.

Durante il dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Mauro Romanelli (Gruppo misto), il quale ha sottolineato la non opportunità “di elencare a priori le eventuali criticità”, ma la necessità “di constatarle sul campo”. Anche secondo Gianluca Parrini (Pd) “è bene non mettere il carro davanti ai buoi e partire con gli obiettivi dati, e poi approfondire in corso d’opera”. Daniela Lastri (Pd) ha messo in rilievo l’importanza di un’indagine del genere per analizzare luci ed ombre, soprattutto nell’ottica “di applicare il titolo V della Costituzione, cioè riconoscere il ruolo delle Regioni nel settore dell’educazione”.

Salvadore Bartolemei (Pdl) ha annunciato voto favorevole all’indagine conoscitiva, pur esprimendo rammarico per il fatto che la richiesta di Donzelli non sia stata accolta.

In evidenza