Agenzia delle Entrate, Mencucci confessa. Paura per mail minatorie

Cgil Cisl Uil: “Respingiamo ogni atto di intimidazione. Le istituzioni diano un segnale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2013 20:11
Agenzia delle Entrate, Mencucci confessa. Paura per mail minatorie

Silvio Mencucci era solo un intermediatro, lo avrebbe rivelato lo stesso commercialista ai giudici aggiungendo di aver agito per dimostrare i propri buoni contatti con il direttore dell'agenzia fiorentina, Nunnzio Garagozzo. Arrestato il 27 febbraio con l'accusa di aver fatto da mediatore per il direttore provinciale a Firenze dell'Agenzia delle entrate, Garagozzo, a seguito dell'inchiesta su concussione e induzione alla corruzione. Secondo gli inquirenti, Mencucci faceva da intermediario per Garagozzo con alcuni imprenditori nei guai con il fisco ai quali veniva chiesto del denaro per limitare sanzioni e rischi penali.

In sede di interrogatorio avrebbe confermato in sostanza, ma negato nei fatti di aver preso soldi. Intanto episodi preoccupanti gettano il panico tra i dipendenti del fisco. “Esprimiamo dura condanna per l’ennesimo atto di intimidazione nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate” è fermo il commento di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa nello stigmatizzare l’ultimo episodio di violenza ai danni dei funzionari del fisco. Questa mattina, infatti, mail minatorie sono state recapitate ai dipendenti dell’Agenzia.

"Nelle missive, anonime, linguaggio squadristico e minacce aperte". “Serve un segnale forte da parte delle istituzioni e delle parti sociali, che metta fine a questa spirale di violenza e porti solidarietà concreta ai lavoratori”. “Siamo preoccupati per il clima che si è creato e che ormai va avanti da troppo tempo. E’ da mesi che le sedi delle agenzie di servizi fiscali sono nel mirino di chi esprime il proprio disagio colpendo lavoratori che non hanno altra colpa se non quella di svolgere con competenza il proprio lavoro”. “Di certo il sistema fiscale è squilibrato, anche per l’ampia fascia di evasione fiscale, che finisce per penalizzare soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati.

Di certo le difficoltà del paese meritano una risposta più efficace e più incisiva. Ma respingiamo ogni atto che vada al di fuori del confronto civile e democratico. Senza dimenticare la fondamentale importanza redistributiva delle imposte, che nei Paesi avanzati servono a finanziare i servizi sociali quali, in particolare, scuola, sanità e previdenza.”

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