Scuola 2.0, progetti ad hoc per accedere ai finanziamenti regionali

Videoconferenza in Uncem Toscana. Collegate 13 Unioni dei comuni. Giurlani: “Più istituti partecipano al bando regionale meglio è. Ciò significa che in montagna esiste una scuola all’avanguardia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2013 14:09
Scuola 2.0, progetti ad hoc per accedere ai finanziamenti regionali

La scuola 2.0, le nuove tecnologie applicate all’insegnamento in classe e la possibilità di accedere ad appositi finanziamenti su progetti specifici, sono state al centro della videoconferenza che si è svolta stamani fra Uncem Toscana – dov’erano presenti il preside Oreste Giurlani e il dirigente regionale Elio Satti - e ben tredici Unioni dei comuni montani, alla presenza di amministratori locali, dirigenti scolastici e insegnanti. Tema centrale il bando regionale finalizzato alla scuola 2.0, col quale la Regione ha messo a disposizione 565mila euro per quelle montane (e 1.370mila euro per le altre) e la graduatoria che verrà stilata, in base alle richieste che giungeranno dai vari istituti scolastici di ogni ordine e grado.

“Il nostro obiettivo è stimolare i dirigenti scolastici e spiegare a tutti cosa si sta facendo con queste risorse – ha sotolineato Giurlani -. Speriamo siano molte le scuole che presentano progetti, meglio se per una cifra superiore a quella disponibile. Le tante richieste, infatti – ha sottolineato ancora Giurlani - dimostrerebbe le potenzialità delle scuole di montagna, che spesso presentano casi di vera eccellenza, e darebbero più forza nella trattativa con Regione e Governo”. Per il progetto della scuola 2.0 a fianco delle risorse regionali ci sono poi, per quelle di montagna, altri 800mila euro stanziati da Uncem. “Una volta che i progetti saranno presentati, verranno valutati da un’apposita commissione, della quale farà parte anche Uncem – ha spiegato Satti -.

Quindi verrà pubblicata una graduatoria che comprenderà tutti i progetti presentati ma che finanzierà solo quelli che sarà possibile coprire con i fondi stanziati”. “Lavoriamo perché più scuole possibili presentino la domanda – ha concluso Giurlani -. Poi, una volta presentate e ammesse le domande, ci rivediamo e valutiamo cosa è possibile fare delle risorse che dovessero eventualmente avanzare”.

In evidenza