Presunto accordo Ceccuzzi-Verdini, entrambi dicono è ''una polpetta avvelenata''

Al vaglio degli inquirenti un documento word che risalirebbe al 2008: un patto di non belligeranza tra Pd e Pdl per mantenere entrambe le posizioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2013 19:58
Presunto accordo Ceccuzzi-Verdini, entrambi dicono è ''una polpetta avvelenata''

"Come ho già avuto modo di dire, smentisco categoricamente di aver mai siglato con Denis Verdini, Angelo Pollina o qualsiasi altro esponente del Pdl un qualunque accordo o firmato un qualunque documento relativo a Banca Mps o alle problematiche di governo del territorio senese. Non ho mai partecipato all’elaborazione di patti scellerati di quel tipo e, tanto meno, li ho mai sottoscritti. Si tratta di un documento che non può essere riferito in alcun modo alla mia persona e sto già valutando ogni azione legale da intraprendere per tutelarmi”.

Con queste parole Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco di Siena del centrosinistra ha aperto la conferenza stampa di questo pomeriggio, martedì 19 febbraio convocata per smentire la notizia di un accordo siglato, nel 2008, con Denis Verdini. Un documento infatti già denominato "papello" sarebbe al vaglio degli inquirenti perché ne stabiliscano l'autenticità. Nel foglio word si leggerebbe: "L'On Franco Ceccuzzi in rappresentanza del Pd e l'On. Denis Verdini in rappresentanza del Pdl, concordano fin da ora di mantenere in vista dei prossimi impegni politici ed elettorali e delle scadenze del 2009, un rapporto improntato al reciproco rispetto, pur nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione". Insomma un accordo che avrebbe consentito al Pdl di avere spazio dentro la banca e al Pd aiuti a livello nazionale in favore della banca senese che dunque avrebbe goduto di una sostanziale autonomia.

Sia Verdini, all'epoca dei fatti (novembre 2008) presidente del Credito Cooperativo fiorentino e coordinatore nazionale del Pdl, che Ceccuzzi allora sindaco di Siena smentiscono categoricamente. Per entrambi il documento altro non sarebbe che una bufala redatta ad ok; "una polpetta avvelenata" è la definizione che entrambi scelgono. Il documento che sta circolando – ha detto Ceccuzzi - è una ‘polpetta avvelenata’ che ha l’obiettivo di colpire la mia persona e di ‘far morire’ la mia candidatura.

A qualcuno non è ancora andato giù il rinnovamento avviato nei dieci mesi in cui sono stato sindaco. La paura di perdere potere e di non poter più contare su quel sistema consociativo che ha portato molti danni alla città, evidentemente ha convinto qualcuno a colpire me per fermare il cambiamento. Ma indietro da quella strada non si torna e, di certo, queste intimidazioni non fanno altro che rafforzarmi e convincermi che dobbiamo andare avanti”. Denis Verdini ieri dichiarava: "lo pseudo-documento circa un presunto e fantomatico accordo di non belligeranza fra Pdl e Pd che sarebbe stato sottoscritto da me e dall’ex deputato del Pd e sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, è totalmente falso, inventato di sana pianta, una polpetta avvelenata”. “In merito alla vicenda emersa sui giornali, su un documento senza firme né sigle che chiamerebbe in causa il candidato Sindaco Franco Ceccuzzi su un presunto accordo tra Pd e Pdl, mi riconosco nelle parole del Segretario Nazionale Pierluigi Bersani che ha definito ‘lunare’ questa ipotesi.

Ho rispetto per la magistratura e per il suo lavoro, che porterà certamente piena luce sulla verità dei fatti. Se ci sono, poi, persone che pensano di colpire il Partito Democratico o il candidato Sindaco con modus operandi poco trasparenti, sappiano che il Pd è una comunità di uomini e donne che amano la loro terra e che non accettano nessuna illazione perché hanno dalla loro la forza della sincerità e della passione”. “La divulgazione del presunto accordo tra Pd e PdL costituisce un palese tentativo di condizionare la campagna elettorale, confondendo l’opinione pubblica circa le reali responsabilità nella gestione del Monte dei Paschi.

Avevamo già stigmatizzato il paradosso per cui anche i sassi in Italia sanno qual è la forza politica che determina – attraverso il controllo di Comune, Provincia e Regione – le scelte del Monte dei Paschi di Siena, ma invece i primi politici ad essere ascoltati dalla magistratura inquirente sono stati due ex esponenti del Popolo della Libertà”. Così il coordinatore regionale del PdL Toscana Massimo Parisi a commento della divulgazione di un documento che presupporrebbe un accordo tra Pd e Pdl su Siena.

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