Maggio Musicale, la Regione chiede il ritiro dei licenziamenti firmati da Renzi

L'accordo tra Regione, Provincia, Comune e sindacati prevedeva in origine 45 esuberi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2013 20:31
Maggio Musicale, la Regione chiede il ritiro dei licenziamenti firmati da Renzi

Dopo l'exploit di ieri in consiglio comunale da parte di quattro consiglieri Pd della 'cosiddetta ala bersaniana' che sulla questione Maggio hanno presentato un ordine del giorno con cui chiedevano a Renzi di revocare i 10 licenziamenti (poi diventati 8) da lui stesso firmati quale Presidente della Fondazione; ora a fare la voce grossa ci si mette anche la Regione. Ma fu la stessa Regione Toscana che qualche mese fa insieme al Comune e a Provincia di Firenze e ai sindacati sottoscrisse l'accordo che proprio quei licenziamenti prevedeva.

Adesso la richiesta è di "ritirarli" con la seguente motivazione: "per ristabilire al più presto le corrette relazioni sindacali nello spirito dell’accordo siglato da Comune e Provincia di Firenze e Regione Toscana" Oggi infatti a Palazzo Panciatichi è avvenuto l'incontro tra i lavoratori del Teatro e la Commissione regionale, al termine il Presidente Paolo Marini ha deciso di convocare nei prossimi giorni i rappresentanti della Regione Toscana nel Cda della Fondazione del Maggio "per acquisire ulteriori elementi di valutazione della vicenda". Come hanno ricordato i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, all’origine degli otto licenziamenti, nonché dei prelievi forzosi dallo stipendio, il conferimento di parte del fondo Tfr al patrimonio del teatro e il mancato pagamento dei contributi, c’è la situazione debitoria della Fondazione del Maggio.

Un debito che, hanno sottolineato i lavoratori, non è colpa dei dipendenti. "In passato si è assunto troppo" ha ribadito ieri Renzi durante il suo intervento nel Salone dei Cinquecento di fronte ai lavoratori che seduti in platea in segno di provocazione hanno indossato una maglietta con con la scritta: "Vi licenzio Adesso!". La questione del buco di bilancio del Maggio è nota da tempo e a tutte le istituzioni coinvolte, che appunto avevano messo sul tavolo 45 esuberi: questi i numeri dell'accordo originario.

Evidentemente la Regione ha cambiato idea, a cose fatte! E dire che proprio nella serata di ieri il segretario regionale toscano del Pd Andrea Manciulli, che proprio renziano non è, aveva tentato di placare gli animi e invitato alla misura: in fondo le Primarie sono finite e per il Pd ora si gioca la partita decisiva, per nulla scontata, delle politiche. “Io credo che adesso occorra chiudere questa stagione di contrapposizione a Firenze, nell'interesse del Pd e di questa città, aprendo una fase nuova.

E' giusto entrare nel merito delle questioni, voler incidere sull'azione di governo e proporre soluzioni, ma, al di là delle specifiche e contingenti vicende, non si può avere un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del sindaco, non si può alimentare l'immagine di una frattura con l'amministrazione comunale.” F.D.

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