Maggio musicale, la Regione vota contro il Bilancio: chi ha sbagliato?

"Solo l'ultimo passaggio che sancisce il fallimento di una dirigenza che avrebbe dovuto risollevare le sorti della Fondazione". Lo dichiarano i consiglieri Ornella De Zordo di perUnaltracittà e Tommaso Grassi di Sel

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2012 17:49
Maggio musicale, la Regione vota contro il Bilancio: chi ha sbagliato?

"L’annuncio del voto contrario al Bilancio consuntivo 2012 da parte dell'assessore Scaletti, rappresentante della Regione Toscana nel cda della Fondazione del Maggio, è solo l'ultimo passaggio che sancisce il fallimento di una dirigenza che avrebbe dovuto risollevare le sorti della Fondazione e che al contrario l'ha definitivamente affossata". Lo dichiarano i consiglieri Ornella De Zordo di perUnaltracittà e Tommaso Grassi di Sel che più volte hanno sollevato in Consiglio comunale i problemi del Maggio collegati a responsabilità della Soprintendente Colombo. "Dall'arrivo della Soprintendente voluta dal sindaco Renzi – hanno aggiunto - il bilancio del Maggio non si è affatto risollevato, malgrado Regione, Provincia e Comune di Firenze abbiano aumentato i loro contributi nel tentativo di risanare la situazione economica.

Per non parlare delle ingentissime cifre stanziate per il completamento dei lavori della sede del nuovo Auditorium. Contestualmente i lavoratori del Maggio sono stati chiamati a fare grossi sacrifici sia per quanto riguarda la rinuncia all'accantonamento delle quote per il tfr sia per la cassa integrazione in deroga. Ora si viene a sapere che 26 di loro perderanno il posto. Mentre i tagli non sembrano affatto riguardare la dirigenza". "A corollario di tutto questo, tesi sono i rapporti tra Soprintendente e lavoratori, mentre due figure fondamentali per la vita del Maggio, il direttore del coro e prima ancora il direttore artistico, se ne sono andati lasciando intendere una non condivisione nelle strategie gestionali" commentano i due consiglieri, che concludono: "Si tratta di una gestione fallimentare che ha aperto la strada a un commissariamento del Maggio e alla probabile attivazione di strumenti straordinari di gestione.

Sindaco e Sovrintendente si sono dimostrati incapaci di garantire la continuità del Maggio in un quadro di risanamento dei conti e di qualità dell’offerta culturale".

In evidenza