Cinesi, una risorsa per la Toscana ad iniziare da Prato

Molto pubblico per la presentazione a palazzo Buonamici della ricerca “Mi chiamo Chen e lavoro a Prato”, che ha dato vita a un ampio dibattito sulla prima indagine condotta scientificamente, utilizzando i dati dell'anagrafe del lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2012 14:28
Cinesi, una risorsa per la Toscana ad iniziare da Prato

PRATO – Molto pubblico per la presentazione a palazzo Buonamici della ricerca “Mi chiamo Chen e lavoro a Prato”, che ha dato vita a un ampio dibattito sulla prima indagine condotta scientificamente, utilizzando i dati dell'anagrafe del lavoro, nella nostra Provincia. Realizzata da IRES e promossa dalla Provincia di Prato, la ricerca indaga i rapporti di lavoro dipendente dei lavoratori cinesi nel quadriennio 2008-2012. “E' un lavoro serio che apre molte opportunità di approfondimento – ha detto la vice presidente della Provincia Ambra Giorgi aprendo la mattinata – A questo punto sarebbe davvero interessante incrociare i nostri dati con quelli dell'INPS e delle altre Province e Regioni per capire di più sui percorsi di questi lavoratori e sui fattori che influenzano la mobilità.

Finora non ci siamo riusciti, ma il mio appello è che bisogna insistere e andare avanti per comprendere meglio questa realtà e poter fare interventi efficaci”. “Indagare sulla forza lavoro cinese a Prato è il punto di partenza fondamentale per comprendere le dinamiche della presenza di questa comunità, capire i problemi e le potenzialità di intervento”, ha aggiunto anche il presidente della Provincia Lamberto Gestri, mentre Marco Bellandi dell'Università di Firenze, che ha coordinato i lavori della mattinata, ha segnalato come “ormai i distretti industriali nel ricostruire e rafforzare il radicamento locale debbano tener conto dell'extra locale”.

Vinicio Biagi ha dichiarato il vivo interesse della Regione Toscana per i risultati della ricerca, che costituisce un supporto importante per il percorso di emersione e di rafforzamento della legalità che si va costruendo insieme alla Provincia e alle autorità cinesi. A questo proposito il vice console cinese a Firenze Yang Han ha ribadito come per il Consolato la strada della legalità sia fondamentale per costruire rapporti basati sulla fiducia fra le due comunità. “La ricerca è di grandissimo interesse ed è per noi materiale prezioso su cui lavorare per approfondire la conoscenza dei problemi – ha detto Yang – Comprendere le dinamiche del lavoro cinese a Prato ci è utile anche per individuare una strategia che porti un contributo serio allo sviluppo economico del territorio che ci ospita”.

Grande disponibilità anche dall'imprenditore e vice presidente della Cna pratese Wang Li Ping che ha indicato come positivo il progressivo inserimento di lavoratori cinesi nelle aziende italiane. Alla tavola rotonda che ha concluso la mattinata hanno partecipato Andrea Valzania dell'Università di Firenze, Giancarlo Maffei, esperto in relazioni internazionali, lo stesso Wang Li Ping, Paolo Sambo ricercatore Asel, Francesca Fani di Confindustria e Giancarlo Targioni della Cgil.

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