Poste, Toscana la regione più colpita dai tagli, servizi a rischio

Governatore Rossi nei prossimi giorni avrà un confronto con Poste. Intanto in Basilicata scongiurata la chiusura uffici postali e avanti con la modernizzazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2012 15:25
Poste, Toscana la regione più colpita dai tagli, servizi a rischio

La questione dei tagli degli uffici Postali coinvolge molte regioni, anche se la Toscana è quella che secondo i piani di riorganizzazione pare essere la più colpita. Si iniziano ad in intravedere degli spiragli di apertura da parte di Poste anche se ancora niente di particolarmente rassicurante. Intanto non ci sarà il temuto taglio degli uffici postali nella regione Basilicata. Questo quanto è emerso al termine dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Potenza nella Sala dell’Arco di Palazzo di Città tra l’Anci Basilicata, Regione Basilicata e Poste Italiane per un confronto su tutte le tematiche delle Poste in Regione al fine di favorire il miglior servizio alle popolazioni lucane.

Si è aperta una “moratoria” sulla paventata chiusura degli uffici postali e si è avviate una riflessione sulla possibilità di migliorare i servizi esistenti rendendoli più moderni. Da parte di Poste Italiane la disponibilità ad incontri con i Comuni lucani interessati, per far comprendere anche il processo di modernizzazione in corso nell’azienda nazionale. “Siamo ancora preoccupati per la situazione in Toscana – afferma il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – ma ringrazio il Governatore Rossi che ha chiesto per i prossimi giorni un confronto con Poste per capire quale scenario si prospetterà dopo le unanimi critiche al piano di riorganizzazione e soprattutto alla luce delle proposte alternative presentate.

Auspichiamo che Poste adotti un comportamento omogeneo accogliendo anche le nostre richieste”. La LETTERA DI ENRICO ROSSI: “Troviamo insieme una soluzione per gli oltre 170 uffici postali nei piccoli centri della Toscana che rischiano di chiudere. Ma intanto, almeno fino alla data del nostro incontro, sospendiamone la chiusura”. E’ quanto scrive Enrico Rossi in una lettera inviata a Massimo Sarmi, l’ad di Poste Italiane che il presidente della Regione incontrerà il prossimo 18 ottobre. “Le scrivo in ordine alla problematica della chiusura di oltre 170 uffici postali in diversi piccoli centri della Toscana, in aree montane o comunque in zone svantaggiate, a seguito del piano di ristrutturazione organizzativa dell’azienda da Lei diretta.

Come certamente ricorderà, perché le scrissi in merito lo scorso 10 agosto, sul tema ha espresso la propria unanime preoccupazione il Consiglio Regionale della Toscana con mozione approvata il 25 luglio 2012, nella quale si dava mandato alla Giunta Regionale di rappresentare nelle diverse sedi istituzionali queste istanze. Nel rinnovarle le ragioni della preoccupazione che la Regione condivide con le articolazioni sociali e istituzionali del territorio, sono anche a ribadire la disponibilità e l’impegno della Regione a costruire, insieme a Poste Italiane, delle alternative al programma di chiusure che, pur nel rispetto delle esigenze di riorganizzazione dell’azienda, consenta di mantenere l’apertura di servizi essenziali per la popolazione. Avrò occasione di dettagliare meglio questa disponibilità e proposta durante il nostro incontro già fissato per il prossimo giovedì 18 ottobre. Ma proprio in vista di quest’incontro, sono a chiederle di sospendere, fino a quella data e in considerazione dei possibili ed auspicabili esiti positivi, l’operatività del piano in Toscana e, quindi, le chiusure degli uffici programmati. Sarebbe questo un atto di buona volontà e di dimostrazione, da parte di Poste Italiane, della positiva predisposizione verso le esigenze del territorio, nonché nei confronti dell’istituzione regionale da me rappresentata. Conto che Lei voglia prendere in seria considerazione questa mia richiesta e che, dunque, questo possa costituire la migliore premessa per il prossimo incontro”. Una lettera al Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, affinché si faccia interprete presso la presidenza della IX Commissione Trasporti a Montecitorio affinché venga calendarizzata al più presto la risoluzione n° 7-00902, presentata da Italia dei Valori, concernente la drammatica situazione in cui versano le agenzie di recapito e in particolare della Transystem.

L'ha inviata questa mattina l'on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione sulla delicata vertenza dell'agenzia partner delle Poste Italiane, ritenuta fiore all’occhiello in tale settore, che si è vista diminuire in maniera rilevante il proprio carico di lavoro con pesanti conseguenze occupazionali. "Stiamo parlando di ben trecento posti di lavoro a rischio nelle sedi di Pistoia, Prato, della Liguria e dell'Emilia Romagna dell'azienda Transystem, agenzia partner di Poste Italiane che dallo scorso 2 aprile ha visto ridotto il carico di lavoro di circa il 40%, con inaccettabili ripercussioni occupazionali", spiega Evangelisti.

"Poste Italiane da decenni persegue la via dell’esternalizzazione di alcuni servizi (il recapito delle raccomandate, per citarne uno) a agenzie partner come la Transystem. Oggi, senza quasi alcun preavviso, i dipendenti di quest’ultima rischiano di perdere il posto di lavoro per mancanza di commesse. Poste Italiane ha infatti deciso in maniera unilaterale di ridurre il carico di lavoro esternalizzato, creando un vicolo cieco per le agenzie appaltatrici che hanno dovuto ricorrere gioco forza a tagli al personale, ferie forzate, contratti di solidarietà.

A tutt’oggi non è ancora chiaro se sarà rinnovata l’esternalizzazione e se, quindi, sarà garantito ancora lavoro. Secondo quanto riportato dagli stessi lavoratori interessati, le voci più insistenti parlano o di un rinnovo della gara d’appalto per un fatturato equivalente alla metà di quello attuale, un'ipotesi che prefigura scenari drammatici per i lavoratori: o la metà dei dipendenti dovrà rimanere senza lavoro o tutti dovranno accettare di guadagnare metà dello stipendio, o addirittura la totale cessazione della collaborazione tramite appalto con le agenzie partner". "Come le sarà certamente noto - si legge nella missiva indirizzata al Presidente della Camera Fini - a seguito del processo di liberalizzazione del mercato postale, sono aumentati notevolmente i soggetti che possono operare nell'ambito di tale mercato; tuttavia, detti soggetti non sempre garantiscono un adeguato livello di qualificazione e di professionalità e ciò avviene senza che vi sia alcun controllo sui requisiti di solidità, tecnico-organizzativi, imprenditoriali delle imprese e degli addetti al servizio in un settore, particolarmente delicato, che prevede in particolare la sicurezza e la riservatezza della corrispondenza e degli utenti del servizio.

Nel settore postale, inoltre, si trovano oggi a operare numerose imprese in regime di sub-appalto che non applicano il contratto collettivo nazionale di settore. Queste e altre considerazioni hanno spinto chi Le scrive e il collega parlamentare Carlo Monai, capogruppo per l’Italia dei Valori in IX Commissione, a depositare il 12 giugno 2012 la risoluzione n° 7-00902 concernente la drammatica situazione in cui versano le agenzie di recapito e in particolare della Transystem. Le chiediamo, signor Presidente, di volersi fare interprete presso la presidenza della IX Commissione affinché venga calendarizzata al più presto la citata risoluzione". "I dipendenti della Transystem godono di una certificazione degli stessi ispettori di Poste Italiane in quanto 'fiore all’occhiello' nel settore recapito per la competenza e la professionalità dimostrate", spiega ancora Evangelisti.

"Dunque, la decisione di Poste Italiane rappresenta una grave ingiustizia e l'ennesimo attentato ai diritti e alla dignità dei lavoratori. Per questo chiediamo al Presidente Fini di farsi mediatore a tutela e garanzia di queste centinaia di posti di lavoro".

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