Mps. Sugli esuberi il ruolo della Regione Toscana

La Giunta risponde all’interrogazione dei consiglieri del PdL Claudio Marignani, Alberto Magnolfi e Nicola Nascosti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2012 18:22
Mps. Sugli esuberi il ruolo della Regione Toscana

“La Giunta regionale segue con grande attenzione gli sviluppi della vicenda esuberi di personale e riduzione del credito rilevabile nei programmi del nuovo piano industriale della Banca Monte dei Paschi di Siena. Siamo infatti di fronte ad una delle realtà più importanti del nostro apparato economico e produttivo”. Così l’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori ha risposto, per conto dell’assessore al Lavoro Gianfranco Simoncini, ad un’interrogazione firmata dai consiglieri del PdL Claudio Marignani, Alberto Magnolfi e Nicola Nascosti . “Occorre – ha continuato Salvadori – mettere in sicurezza il futuro della Banca guardando alla possibilità di salvaguardare i legami con il territorio e il ruolo che MPS ha sempre avuto per la crescita dell’economia Toscana”.

“In questo quadro seguiremo con cura il progetto di riorganizzazione, confidando che esso possa garantire la tutela dei diritti dei lavoratori ed equilibrati livelli occupazionali”. “Ad oggi – ha sottolineato – l’assessorato al Lavoro non è stato coinvolto nella vicenda ma confermiamo la piena disponibilità a collaborare e ad essere presenti, appena ci sarà richiesto, anche ai tavoli nazionali nei quali eventualmente si aprirà il confronto sindacale”. Insoddisfatto della risposta data Marignani ha osservato che “solo uno dei quesiti posti nell’interrogazione è stato evaso.

Altri sono rimasti intonsi”. Tra questi, come si legge nel testo, il “contrasto fra le situazioni economiche di importante redditività dichiarate dalla Banca negli anni e l’impostazione condizionata da dati economici del nuovo piano industriale”. Rispetto al taglio del personale poi, l’interrogazione poneva l’accento sulla “quantificazione dei risparmi ottenibili” che, si legge nel testo, “è tutto sommato modesta a fronte di un piano industriale che si propone di restituire i Monti Bond (3,9 miliardi) e conseguire al 2015 utili vicini a 700 milioni”.

Da qui la domanda: “Se il piano tiene, non potrebbe essere possibile una diversa modulazione dei risparmi rinunciando ai tagli previsti al personale?”.

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