Movida a Firenze, Matteo Renzi lancia un patto con la città della notte

"Non è una città in cui può essere instaurato il coprifuoco" chiarisce il sindaco, e poi richiama i gestori dei locali al rispetto delle regole. Gestori preoccupati per l'attività e residenti esasperati. Tutti d'accordo invece sugli ''imbecilli''

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2012 10:41
Movida a Firenze, Matteo Renzi lancia un patto con la città della notte

Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha riunito nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio tutte le parti in causa della Movida fiorentina. "Un patto con la città" questa la proposta di Renzi che spiega "Non siamo qui per sindacare sulle procedure della magistratura, ma per creare un dialogo tra le parti in cui occorre rispetto delle regole e tolleranza verso una città che deve poter offrire anche una vita notturna. Perché a Firenze - spiega - dobbiamo levarci dalla testa che qui possa esserci il coprifuoco.

In Santa Croce faremo più concerti di prima, anche se abbiamo fatto delle bischerate, come il concerto del 6 giugno che non dovevo permettere. Colpa mia - dice Renzi battendosi il petto - me ne prendo la colpa io. Però l'Amministreazione punta a far vivere questa città e la colpa non può essere sempre dei vigili che non controllano. Certo ci sono situazioni come lo spaccio di stupefacenti che ci impegnamo a portare all'attenzione delle Forze dell'Ordine.. e sappiamo che qualcuno potrebbe non considerare lo spaccio notturno come problema principale, ma è ovvio, se sei stato Prefetto a Palermo, i quattro spacciatori notturni di Firenze possono sembrarti nulla..

non è così, qui sono l'aspetto determinante" (l'attuale Prefetto di Firenze Luigi Varratta ha guidato dal settembre 2008 la prefettura di Crotone, sua prima sede come prefetto, e dal dicembre 2009 quella di Reggio Calabria, ndr) "Chiediamo la collaborazione di tutti anche nelle segnalazioni su episodi sospetti, in modo che il controllo sia più attento da parte delle associazioni di categoria e dei residenti". Patto. "Gestione delle aree non demandata solo all'Amministrazione, i gestori devono fare la loro parte.

I cittadini non possono pensare che la città chiuda alle 21 altrimenti è una città morta". Interviene il gestore del Lochness, locale in angolo di via de' Benci: "Il fallimento per me è assicurato. Chiedo ai residenti di rendersi conto che siamo famiglie, non mostri". Dello stesso avviso un lavoratore del Red Garter "Venerdì e sabato sono le sere da tenere sotto controllo e subiamo sputi e bottigliate da parte degli avventori. Dobbiamo sedare risse in strada e nell'ultima mi sono anche fratturato.

C'erano i vigili in prossimità ma nessuno è intervenuto in mio soccorso, una cosa che mi infastidisce" Gestori disposti alla limitazione delle emissioni sonore ed a munirsi di guardie ad hoc sulla sicurezza del locale, ma il problema è che i giovani si riforniscono di alcolici a prescindere dalla somministrazione dei locali, le bevande si trovano altrove con sconti esagerati che "istigano a dare sfogo al bisogno di evasione totale dalla realtà". "Non possiamo andare dai clienti fuori dal locale ed impedirgli di fare schiamazzi in strada o di orinare sui portoni, non ne abbiamo l'autorità, mentre possiamo controllarli all'accesso del locale, ma fuori spetta ad altri sorvegliare" dice il gestore del Moyo.

La richiesta dunque è quella di un "presidio fisso per l'ordine pubblico". Renzi: "Non chiedeteci la militarizzazione, perché non la facciamo. L'ordine pubblico lo deve gestire il Questore, non lo demandiamo certo a gestori o cittadini" Residenti. "Sant'Ambrogio ha come problema l'occupazione del suolo pubblico e non ci sono patti.. se non si può, non si può. Applicare la legge non è questione di accordi. Se non si può fare rumore, se ubriacandomi molesto il vicinato, se vomito sul sagrato della chiesa, se drogandomi faccio una cosa illegale e nascondo la droga nelle fioriere non possiamo parlare di patti..

è Degrado". Il diritto al divertimento? Nelle regole. "Non siamo a New York e non siamo ad Amsterdam, servono controlli e rispetto delle regole" concludono. Dopo aver ascoltato le parti in causa, ecco la proposta del Patto lanciata da Renzi: "Ci impegneremo sulla gestione del suolo pubblico per quel che ci compete ad esempio puntando sui bagni pubblici, sui livelli del volume per la musica da una certa ora in poi. Ci impegneremo per un lavaggio straordinario delle strade e per creare una normativa ad hoc per i dehors fino all'ipotesi, ma non vorrei arrivarci, di toglierli del tutto dalla strada, ma sarebbe una sconfitta" questa la conclusione di Renzi. AntLen

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