Fotografia: prorogata la retrospettiva di Brian Duffy

Al Museo Nazionale Alinari della Fotografia sino al 20 maggio 2012

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2012 14:02
Fotografia: prorogata la retrospettiva di Brian Duffy

Visto il successo di pubblico e di critica l'apertura della mostra è stata prorogata fino al 20 Maggio 2012. al Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze (Piazza Santa Maria Novella 14a) è visitabile la retrospettiva completa di Brian Duffy, l’uomo che rivoluzionò il modo di fare immagini di moda. La prima importante esposizione dedicata all’attività di Brian Duffy (1933-2010), il leggendario fotografo inglese, aprirà il programma espositivo del MNAF 2012. La mostra arriva in prima assoluta in Italia dopo il grande successo ottenuto alla Idea Generation Gallery di Londra. Celebrato autore di tante immagini della Swinging Londone famoso per le sue fotografie a musicisti, attori e modelle, Duffy ha creato il culto del fotografo di moda mettendo se stesso al centro della passerella, insieme a modelle e celebrità.

All'apice della sua carriera, nel 1979, Duffy ha lasciato la fotografia. Ha radunato la maggior parte dei suoi lavori nel giardino dietro casa e ne ha fatto un falò. Faticosamente, dopo anni di ricerca tra gli archivi e le pubblicazioni di tutto il mondo, il figlio Chris ha recuperato 160 fotografie. L'insieme di immagini iconiche, rare e inedite che ne è risultato, offre un vero e proprio catalogo dell'iconografia culturale degli anni '60 e '70: dai mitici divi di Hollywood da Michael Caine e Sidney Poitier alle grandi rock star John Lennon, David Bowie e Debbie Harry, dalle bellezze di quegli anni Jean Shrimpton e Joanna Lumley alla leggenda letteraria William Burroughs, e molti altri ancora.

Una ricca selezione di fotografie, tra quelle recuperate da Chris Duffy, viene esposta oggi a Firenze, in una mostra che si può dire essere letteralmente sorta dalle ceneri. La raccolta di opere in mostra consolida stabilmente il ruolo di Duffy nella fotografia inglese come membro della famosa ‘Black Trinity’ (con David Bailey e Terence Donovan), il trio che definì il linguaggio visivo della Swinging London degli anni Sessanta.

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