Saldi, calo di oltre il 5% nella Provincia di Firenze

Frandi, Presidente Fismo: "La Deregulation comincia a farsi sentire...".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2012 15:17
Saldi, calo di oltre il 5% nella Provincia di Firenze

È terminato con la giornata di domenica 4 marzo, il periodo di saldi invernali iniziato loscorso 5 Gennaio. Già in questo week-end, come i consumatori più attenti hanno potuto vedere, molte attività, complice anche il clima particolarmente mite, hanno rivoluzionato le proprie vetrine, riponendo i cartelli “saldi” ed esponendo le anteprime primavera 2012. Quelli di quest’inverno sono stati anche i primi “Saldi post-liberalizzazione”, ovverosiai primi saldi effettuati in un stato di complessiva deregolamentazione del nastro orario di vendita, soprattutto per quanto concerne le apertura domenicali.“Ebbene - tiene a precisare Franco Frandi, Presidente Provinciale Fismo Confesercenti- i risultati non sono granché confortanti, almeno sul nostro territorio: si parla, infatti,di un calo di oltre il 5% rispetto allo scorso anno, con risultati particolarmente negativi in alcune realtà della Provincia". “Risultato - continua Frandi - dovuto, certo, alla crisi economica che intacca pesantemente le possibilità di spesa dei nuclei familiari, ma anche, in modo nontrascurabile, alle maggiori aperture domenicali “concesse”, dal 1° Gennaio scorso, alla Grande Distribuzione Organizzata”. Ricordiamo anche che, se non fosse stato per l’azione di Confesercenti, con la manovra economica di fine anno si sarebbero, di fatto, liberalizzati anche i saldi di fine stagione (assieme alle vendite “sottocosto”) e che pertanto, i saldi invernali 2012 sarebbero stati gli ultimi effettuati secondo gli attuali canoni di legge. “Cosi - conclude Frandi - per fortuna non è stato, e, oggi più che mai, restiamo dell’opinione che anche i saldi, come più generalmente il mondo del commercio, necessitino non di ulteriori provvedimenti di deregulation, ma, al contrario, di poche norme, ma certe, vincolanti e soprattutto orientate all’equilibrio tra GDO e commercio tradizionale di vicinato.”

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