Falso avvocato scoperto dalla Polizia Provinciale nel pratese

Parte da un normale controllo amministrativo la denuncia per esercizio abusivo della professione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2012 15:54
Falso avvocato scoperto dalla Polizia Provinciale nel pratese

Biglietti da visita, timbri e targhe riferite allo studio legale, perfino una grossa insegna all’esterno dell’abitazione-ufficio, e il classico diploma di laurea appeso alla parete, inducevano a credere di trovarsi davanti a un vero legale. Ma niente era come voleva apparire e un normale controllo amministrativo della Polizia Provinciale, in materia di turismo, ha portato alla scoperta e alla denuncia di un falso avvocato per esercizio abusivo della professione. Un nuovo particolare colpo all’attività illegale sul territorio è stato così messo a segno grazie all'intervento del Corpo di Polizia Provinciale pratese.

L’indagine ha avuto inizio con un controllo nella residenza del presunto professionista dove veniva svolta anche l'attività di affittacamere, tra l’altro in assenza delle necessarie autorizzazioni. Durante l'accertamento, insospettiti da alcune incongruenze presenti nella documentazione acquisita, gli agenti hanno prima verificato la mancata iscrizione all’ordine degli avvocati e poi hanno proceduto, con delega della Procura, alla perquisizione del presunto studio legale. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti atti firmati della persona in qualità di avvocato, biglietti da visita, timbri e altro materiale riferito allo studio legale, mentre una verifica con l’ateneo fiorentino confermava che il diploma di laurea era un falso e che la persona non aveva mai conseguito quel titolo. Dopo il sequestro penale del materiale il finto avvocato è stato denunciato, per i reati di esercizio abusivo della professione forense e per falsità materiale commessa da privato, permettendo così di evitare ulteriori truffe a danno di inconsapevoli cittadini che avrebbero potuto rivolgersi al presunto professionista, magari pagando una profumata parcella, per un servizio illegale che non avrebbe potuto svolgere.

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