Sollicciano: 3 metri quadri di spazio per ogni detenuto

Una delegazione del Pd metropolitano ha visitato il penitenziario fiorentino alla vigilia di Natale: “Ogni sezione dovrebbe ospitare 20 persone e invece ce sono in media oltre 60. Umidità ovunque, perfino sui materassi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 dicembre 2011 17:09
Sollicciano: 3 metri quadri di spazio per ogni detenuto

Tre metri quadri di spazio per detenuto, infiltrazioni di acqua e umidità, turni massacranti per gli agenti di polizia penitenziaria e per gli educatori. E' la situazione che si è trovata davanti la delegazione del Pd metropolitano di Firenze che, alla vigilia di Natale, ha visitato il carcere di Sollicciano. Una lunga visita che ha consentito al segretario Patrizio Mecacci, ai senatori Silvia Della Monica e Achille Passoni, ai responsabili dei forum del Pd metropolitano Politiche Sociali Antonio Pala e Giustizia Massimiliano Annetta e al coordinatore del forum Pd toscano Giustizia Stefano Pagliai, di toccare con mano le drammatiche condizioni in cui vivono gli oltre 1000 detenuti (su una disponibilità di 450 posti) e i lavoratori del penitenziario fiorentino.

La delegazione del Pd ha regalato alcuni giochi per l'asilo nido del carcere che ospita i bambini delle detenute. “La situazione di Sollicciano è nota, ma entrarci dentro è tutta un'altra cosa”, dice il segretario Mecacci. “Ogni sezione, eccetto quella riservata ai transessuali, ospita mediamente 66 detenuti quando invece dovrebbe ospitarne venti e ha soltanto 5 docce. In alcune sezioni manca l'acqua calda e ci sono infiltrazioni di acqua e quindi tracce di umidità praticamente ovunque, perfino sui materassi”. Le celle, ciascuna di 12 metri quadri, sono state concepite per ospitare un detenuto ed invece ne ospitano almeno 3, quando non addirittura 4.

Il personale di custodia dovrebbe contare su 692 operatori, ma attualmente ne sono attivi meno di 400. Il risultato è che i lavoratori devono sopportare turni massacranti e inoltre operano in condizioni di scarsa sicurezza, se si considera che gli addetti a ciascuna sezione dovrebbero essere 3 per turno ma, a causa della penuria di personale, ne viene utilizzato solo uno. I tagli ai fondi ministeriali hanno reso la vita all’interno del carcere al limite della sopravvivenza: non possono essere effettuati i normali interventi di manutenzione, in alcune sezioni mancano addirittura la carta igienica e le posate, sono sempre meno i detenuti che partecipano alle attività lavorative perché la diaria è stata ulteriormente ridotta a meno di un euro l’ora (e in ogni caso non ci sarebbe sufficiente personale per il servizio di vigilanza). “Questa situazione intollerabile ha cause precise – dice Mecacci – e cioè leggi sbagliate, dannose, come la Bossi-Fini, la Cirielli, la Fini-Giovanardi.

La maggior parte delle persone che oggi sono a Sollicciano è detenuta per furti o borseggi e per piccolo spaccio di droga (e almeno il 30% dei detenuti sono tossicodipendenti, diversi dei quali affetti da epatite C). Insomma in carcere ci finiscono soprattutto i più deboli, molti dei quali – penso ai tossicodipendenti – dovrebbero poter stare in altri luoghi come le comunità di recupero”. “Per questo – conclude il segretario metropolitano del Pd fiorentino – guardiamo con attenzione agli impegni presi dal governo Monti, e in particolare dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino, per migliorare le condizioni dei penitenziari italiani.

E' però evidente che c'è l'esigenza di interventi strutturali”.

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