Droga: decapitati i vertici di tre distinte organizzazioni

Importavano dall’Olanda: 9 arresti e 11 indagati a piede libero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2011 15:00
Droga: decapitati i vertici di tre distinte organizzazioni

Nelle prime ore di questa mattina i finanzieri del Gruppo di Firenze hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta del PM. I destinatari delle misure cautelari sono 9 cittadini albanesi appartenenti ad un'associazione a delinquere finalizzata all'importazione, traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati sono avvenuti nelle città di Firenze, Bologna, Genova e Copparo (FE). Per oltre 2 anni le fiamme gialle fiorentine hanno seguito l'operatività di 3 distinte organizzazioni che hanno svolto i loro traffici tra Firenze e Bologna, importando cocaina dall'Olanda. Complesse attività tecniche (intercettazioni ambientali e telefoniche) hanno permesso di ricostruire tutti gli spostamenti ed i rapporti dei 3 gruppi criminali che, sebbene autonomi, spesso entravano in rapporti "commerciali" per l'approvvigionamento dello stupefacente da destinare al mercato di riferimento. La struttura dinamica e la fluidità delle relazioni d'affari è stato l'elemento caratterizzante del sodalizio che si è sviluppato come una sorta di mutua assistenza.

Gli albanesi indagati sono risultati tutti legati da vincoli di parentela ovvero da comuni origini; infatti i 3 gruppi criminali sono originari di Tropojie, Durazzo e Tirana. Numerosi sono risultati i contatti con gli spacciatori e decine di consumatori (quasi tutti italiani), tra cui anche due professionisti fiorentini (un dentista ed una commercialista). La sostanza stupefacente era acquistata nel nord Europa da appartenenti della medesima etnia che rifornivano la cocaina per il gruppo albanese operante in Firenze.

La droga arrivava a Firenze all'interno di macchine di grossa cilindrata che facevano la spola tra l'Olanda e l'Italia. Una volta arrivata nel capoluogo toscano la sostanza era "trattata" presso appartamenti presi in locazione nel centro città. La struttura dell'organizzazione è risultata piramidale con funzioni ben specifiche per ogni componente. Massima l'accortezza utilizzata nei contatti telefonici per non cadere nelle maglie dei controlli delle forze di polizia. Gli incontri per decidere le modalità operative o per il passaggio dello stupefacente avvenivano infatti nelle principali piazze della città (p.zza Dalmazia, p.zza Libertà). Continui erano anche i cambi delle schede telefoniche così come dei cellulari usati per le conversazioni.

I colloqui tra gli adepti del sodalizio criminale sono stati sempre tenuti in modo criptico usando un linguaggio che richiamava rapporti con delle donne: la sostanza stupefacente era chiamata "donna"; la buona qualità dello stupefacente "giovane"; la scarsa qualità "vecchia"; il prezzo "prestazione". Gli stessi adepti si erano ben mimetizzati nel tessuto sociale svolgendo attività lavorative di copertura (falegname, gestore di un bar, tassista). Durante le indagini, in distinte operazioni, sono stati intercettati i corrieri che trasportavano la sostanza stupefacenti con l'arresto di 7 persone ed il sequestro di: 9,3 kg di cocaina, 800 gr.

di marjuana, 326 gr. di hashish, 202.000 di euro in contanti.

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