Opg: necessario coinvolgere tutte le istituzioni

L’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana è intervenuta nel corso di un’audizione della Commissione del Senato sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale sul tema dell’Opg di Montelupo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2011 19:00
Opg: necessario coinvolgere tutte le istituzioni

Firenze – “Mi auguro che si possa proseguire il percorso di leale collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte – Regioni, ministero di giustizia e istituzioni locali -, elemento indispensabile per l’effettivo superamento dell’Opg. Questo è un obiettivo prioritario, in una Regione che per prima ha segnalato in modo forte la necessità di intervenire sulla struttura penitenziaria, ritenuta non idonea. La Regione Toscana è stata la prima a denunciare l’inadeguatezza delle condizioni igieniche dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, e in questi anni, d’intesa con tutti i soggetti interessati, abbiamo svolto un lavoro per affrontare i punti critici della struttura e migliorare per quanto possibile l’assistenza sanitaria”.

E’ quanto ha detto oggi a Roma l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nel corso di un’audizione della Commissione del Senato sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino, sul tema dell’Opg di Montelupo. Il DPCM del 1° aprile 2008 sancisce il trasferimento delle funzioni sanitarie in tutti gli istituti penitenziari (Opg compresi) dal ministero della giustizia al servizio sanitario nazionale. Ma la struttura resta comunque un’istituzione penitenziaria, governata quindi dal ministero di giustizia: la manutenzione dei locali, la pulizia e l’igiene degli ambienti, la gestione della cucina e dei pasti, il servizio lavanderia, l’organizzazione dei servizi alla persona, ecc., non sono di competenza della Regione.

“Nonostante questo la Regione Toscana – ha sottolineato l’assessore nel corso dell’audizione – in tutte le sue politiche di sanità penitenziaria, e in particolare per quanto riguarda l’Opg di Montelupo, sta andando ben oltre i compiti istituzionali previsti dal DPCM. Realmente preoccupati per le condizioni di vita all’interno dell’Opg, abbiamo cercato di migliorare l’assistenza, fornendo, oltre ad aver potenziato l’assistenza sanitaria e psicologica, anche materassi, attrezzature, perfino la carta igienica, e accelerando con risorse proprie la dimissione dei detenuti”. Parallelamente, prosegue il programma di dimissioni.

Nel 2010, a fronte di una degenza media di 175 persone all’interno dell’Opg, sono state attuate dimissioni per un totale di 84 persone (ampiamente superiore all’obiettivo di 48 indicato dal DPCM), di cui 28 pazienti toscani, inviati per il 65% in comunità terapeutica, per il 25% al domicilio proprio o dei familiari, per il 10% in residenze sociali. Nel 2011 sono stati dimessi complessivamente oltre 60 pazienti, di cui 20 toscani; i non toscani hanno fatto ritorno nei propri territori di residenza.

Questo lavoro di dimissione ha consentito di ridurre le presenze da oltre 165 (registrate alla fine del 2010) a 124 (dato del 20 settembre 2011). Dopo il passaggio delle competenze, la Asl 11 di Empoli ha arricchito la dotazione organica dell’Opg con ulteriori 9 unità di personale: 2 psicologi, 2 infermieri, 2 operatori socio sanitari, 2 educatori professionali, 1 medico specialista psichiatra. L’assessore Scaramuccia ha elencato alla commissione tutte le iniziative messe in atto dalla Regione per Montelupo (interventi per la prevenzione del suicidio, cartella clinica informatizzata, formazione del personale, ecc.).

E ha informato che è in corso un piano di dimissioni di ulteriori 19 pazienti toscani, con progetti individualizzati che saranno completati entro il 2012. Il percorso di reinserimento può prevedere il rientro a domicilio, con programma assistito, oppure il ricovero in comunità terapeutica.

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