Muore per un infarto Andrea Pazzagli, grande tifoso viola, portiere e cantautore

A 51 anni il portiere cantautore lascia amici e tifosi a causa di un infarto mortale che lo ha colpito a Punta Ala, in Toscana.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2011 14:16
Muore per un infarto Andrea Pazzagli, grande tifoso viola, portiere e cantautore

Andrea Pazzagli, 51 anni, cresciuto calcisticamente nella Fiorentina, ex-portiere del Milan e del Perugia, Ascoli, Bologna e Roma, è stato stroncato da un attacco cardiaco mentre si trovava in vacanza a Punta Ala, in Toscana. Nato a Firenze il 18 gennaio 1960, arriva nella Primavera della Fiorentina, milita nel Perugia e nell'Ascoli, fino all'olimpo del calcio nel Milan di Arrigo Sacchi, contribuisce alla conquista di una coppa dei Campioni, una Supercoppa italiana, due Supercoppe europee e due Intercontinentali.

Giocherà anche con Bologna e Roma, per poi finire in C1 con il Prato. Chiusa la carriera è stato allenatore dei portieri di Milan e Fiorentina per poi entrare nello staff Azzurro. Aveva anche due album al suo attivo nel mondo della musica. Riconoscimenti ottenuti anche ad alto livello ed un premio ritirato dalle mani del grande Mogol che il chitarrista ricordava sempre come uno splendido momento della sua rinata carriera artistica. Riportiamo un estratto di una delle ultime interviste, rilasciata a Francesco Nidiaci ed Antonio Lenoci: Come nasce Pazzagli musicista "Sono un autodidatta, non ho mai studiato, sono sempre andato ad orecchio, avevo un amico che suonava e grazie a lui ed allo studio degli accordi ho iniziato a strimpellare e poi mi sono appassionato allo strumento, perfezionandomi negli anni per poter eseguire brani più complessi" Sul palco del Mandela per l'Antognony Day "Una bella ed emozionante esperienza davanti al pubblico presente al Mandela Forum per Giancarlo, in queste situazioni non ci pensi, ti butti, magari ci ripensi dopo.

Mi era già capitato di cantare davanti ad un pubblico numeroso - pausa - forse mai così numeroso" Pazzagli intratteneva i compagni nello spogliatoio con musica e barzellette. "Ho sempre avuto fin da bambino una dote nel raccontare le barzellette, non sono un uomo di spettacolo però - dice sorridendo - nella musica invece, che ritengo un mio hobby, il riconoscimento da parte della gente fa sicuramente piacere" Il primo Album 'Spero che esistano gli angeli' ha ricevuto un premio dalle mani del paroliere Mogol, un diploma per i contenuti.

"Mai mi sarei immaginato di ricevere un premio di tale valore, anche perché consideriamo che si tratta del primo riconoscimento in 20 anni di Scuola del grande Mogol". "Ho scritto molte canzoni sul calcio, una in particolare che si intitola 'Diego' alla quale sono molto legato, così come a quell'episodio che ci ha visti protagonisti quando gli parai un calcio di punizione. Mentre ero ancora a terra qualcuno mi baciò la testa. Pensai fosse stato un compagno per congratularsi, invece era lui, Diego, che mi disse 'Sei stato grandissimo'ed un complimento fatto dall'avversario è qualcosa di veramente bello. Maradona, a prescindere da quanto gli è accaduto, è sempre stato una persona con una certa sensibilità ed ho voluto dedicargli questa canzone" Nel Milan di Sacchi si vinceva molto, le differenze con il Milan di adesso. "Ho cambiato tante società e credo che l'unica in cui ritrovo gli stessi dirigenti, i massaggiatori, gli autisti, la stessa struttura è proprio il Milan, oramai non c'è più nessuno fisso, cambiano tutti.

Quando rivedo il Milan, anche se sono passati 20 anni, mi emoziona sempre, poi con gli ex mantengono un rapporto molto bello. Pensate che ricevo ancora gli auguri personali e per Natale a me ed alla mia famiglia, una cosa che non capita ovunque" Non si sottraeva a battute sulla sua Fiorentina ed aveva grande stima per Seba Frey, oramai un ex gigliato: "Arthur Boruc lo avevo giudicato inizialmente forse in modo superficiale, ed anche se stilisticamente non mi fa impazzire, però è un bravo ragazzo e fa sempre buone prestazioni.

Frey lo conosco, l'ho sempre apprezzato come ragazzo e come portiere e conosce la stima che ho per lui. Quello con più prospettiva invece, nel campionato italiano, è Emiliano Viviano, non solo perché è di Firenze e perché l'ho allenato nella Fiorentina, ma ritengo sia veramente il più forte in prospettiva" Impossibile non domandare quale canzone di Andrea Pazzagli potrebbe fare da sottofondo musicale ad un Fiorentina vs Milan "Alla partita dedicherei "Nostalgia di te" perché sono due squadre nelle quali ho trascorso gran parte della mia vita e credo sia la più adatta".

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